La notte era calata su Midyat come un sipario pesante, nascondendo i segreti, i dolori, ma anche le speranze.
Tra le mura fredde della tenuta Sadoglu, tutto sembrava immobile. Ma in fondo alla collina, un cuore ardeva come una fiamma: quello di Miran Aslanbey.
Da giorni Reyyan era scomparsa.
Non aveva lasciato nessuna lettera, nessun indizio. Solo silenzio.
Un silenzio che bruciava più di qualsiasi urlo.
🌫️ Fuga o protezione?
La voce che girava era una sola:
“Reyyan è fuggita. Ha deciso di lasciarsi tutto alle spalle.”
Ma Miran non ci credeva.
“Lei non è scappata. È stata ferita. Spinta al limite. E io l’ho lasciata sola nel momento in cui aveva più bisogno di me…”
Le parole di Azize, la verità su Dilsah, gli intrighi di Fusun… tutto era crollato addosso a Reyyan come una valanga.
E Miran, accecato dalla vendetta, non aveva visto le crepe nel suo cuore.
Ora era troppo tardi?
No.
Non per lui.
“Seni almaya geldim, Reyyan. Sono venuto a prenderti.”
🏡 Un vecchio rifugio
Seguendo il ricordo di una conversazione dimenticata, Miran giunse a una casa modesta fuori città.
Un tempo, Reyyan gli aveva detto:
“Se mai un giorno non riuscissi più a respirare in mezzo a tutto questo odio… mi rifugerei lì. Lì dove il tempo si ferma.”
La trovò.
Seduta su una panchina di legno, avvolta in uno scialle beige, lo sguardo perso tra le montagne.
💥 L’incontro
“Reyyan…”
Lei si voltò lentamente.
I suoi occhi erano rossi, gonfi.
Non parlava. Ma il suo sguardo era un uragano.
Miran si avvicinò, il cuore in gola.
“Seni almaya geldim…”
“Sono venuto a prenderti.”
🧨 Lo scontro
“A prendermi? Ora?” – sibilò Reyyan.
“Quando tutto è crollato? Quando io… non so nemmeno più chi sei?”
Miran rimase in silenzio. Ogni parola sarebbe stata inutile. O peggio, veleno.
“Tu mi hai detto di fidarmi. Che non mi avresti mai ferita.
E poi mi hai lasciata sola in mezzo alle bugie di tua nonna, alle minacce di Fusun, ai segreti di Dilsah!”
“Lo so.” – sussurrò Miran. – “Hai ragione. Ma sono qui per rimediare. Per iniziare da zero. Per chiederti di tornare… anche solo un passo alla volta. Anche se dovrò aspettarti per sempre.”
💔 Una ferita che pulsa
“Sai cosa fa più male, Miran?”
“Che nonostante tutto, ti amo ancora. E odio me stessa per questo.”
Quelle parole gli spezzarono il cuore.
“Tu sei la mia metà, Reyyan. Senza di te… non sono altro che un’ombra.”
🌧️ La pioggia inizia a cadere
Una pioggia leggera iniziò a bagnare il terreno.
Ma nessuno dei due si mosse.
Era come se il mondo si fosse fermato.
“Reyyan… Ti chiedo solo una cosa. Vieni con me. Non a casa. Non a Midyat.
Vieni con me in un posto dove non ci siano vendette, né obblighi, né doveri. Solo io e te.
Ti prego. Non ti chiedo di perdonarmi oggi. Ma lasciami ricominciare.”
✨ Il ricordo della prima volta
Reyyan chiuse gli occhi.
Le tornarono alla mente le parole che Miran le aveva detto il primo giorno che l’aveva portata via:
“Io non so amare a metà. O ti amo completamente, o ti lascio andare…”
Allora capì.
Quel dolore, quella rabbia… erano le stesse emozioni che la legavano a lui.
Perché l’amore non è fatto solo di dolcezza. Ma anche di lotta.
E loro… lottavano per non perdersi.
🌄 Una nuova alba?
Reyyan si alzò lentamente.
Gli occhi ancora lucidi, il cuore in guerra.
“Se ti seguo… promettimi una cosa.”
“Qualsiasi.”
“Che se un giorno mi perdo ancora… mi verrai a cercare. Ovunque. Anche se ti caccio via. Anche se ti odio.”
Miran annuì.
“Perché anche se mi odi, vuol dire che esisti dentro di me. E finché esisterai… verrò a prenderti. Sempre.”
🚗 Il viaggio
Salirono in macchina.
Non parlarono per diversi minuti.
Ma bastava il suono del respiro dell’altro per sapere che il peggio era passato.
Che l’amore era sopravvissuto.
📜 Frasi indimenticabili
-
“Sono venuto a prenderti, Reyyan. Anche se non vuoi vedermi. Anche se mi odi.”
-
“L’amore non è solo restare. A volte è andarsene… per poi tornare più forti.”
-
“Non ti chiedo di perdonarmi. Solo di lasciarmi provare di nuovo.”
-
“Verrò a cercarti, anche nel buio. Perché tu sei la mia luce.”
📖 Epilogo
Reyyan non aveva ancora detto “ti perdono”.
Ma aveva detto “ti seguo.”
E quella era la prima parola di un nuovo capitolo.