Un’aria di festa si respirava al Paradiso delle Signore, ma in un solo attimo la gioia si è trasformata in terrore.
Elvira Gallo, una delle Veneri più amate e solari, è stata colta da un malore improvviso che ha gettato tutti nel panico, soprattutto per il bambino che porta in grembo.
L’intero Paradiso si ferma, sospeso in un incubo che nessuno riesce a scacciare.
Una giornata come tante… fino alla tragedia.
Era una mattina di lavoro normale. I clienti affollavano il negozio, le Veneri si muovevano leggere tra gli scaffali, le risate si rincorrevano nell’aria.
Elvira sembrava serena, nonostante i piccoli fastidi degli ultimi giorni che aveva minimizzato con un sorriso.
Ma mentre sistemava alcuni abiti in vetrina, all’improvviso il suo volto è impallidito, il respiro si è fatto corto e… si è accasciata a terra, sotto gli occhi terrorizzati dei colleghi.
Il Paradiso in preda al panico.
Il primo a soccorrerla è stato Salvatore, che, vedendola crollare, ha gridato il suo nome con una voce carica di paura.
Gli altri si sono precipitati: Maria, Irene, Clara… Tutti circondano Elvira, incapaci di nascondere l’angoscia.
Nel giro di pochi minuti viene chiamata un’ambulanza: ogni secondo sembra eterno.
Paura per la vita del bambino.
Oltre all’ansia per Elvira, una domanda angosciante rimbalza nei cuori di tutti: e il bambino?
Elvira aveva da poco annunciato la sua gravidanza, una notizia che aveva portato speranza e gioia al Paradiso. Ora, quel sogno rischia di trasformarsi nel peggiore degli incubi.
Corsa contro il tempo.
All’arrivo dei soccorritori, l’atmosfera è tesa come una corda di violino. Elvira viene caricata in barella, ancora priva di sensi. Salvatore tenta di salire sull’ambulanza con lei, ma gli viene impedito.
Con le lacrime agli occhi, osserva il mezzo sfrecciare via, portando con sé la donna che ama e la loro creatura non ancora nata.
La notizia si diffonde come un lampo.
In pochi minuti, tutta Milano sembra sapere della tragedia.
Telefonate, messaggi, visite improvvise: amici e conoscenti si riversano al Paradiso, sperando di ottenere notizie confortanti.
Ma le prime informazioni dall’ospedale sono tutt’altro che rassicuranti: le condizioni di Elvira sono gravi.
Il passato che ritorna.
Durante l’attesa, emergono verità nascoste.
Non tutti sapevano che Elvira, anni fa, aveva già sofferto di gravi problemi di salute che avrebbero potuto complicare una futura gravidanza.
Lei stessa aveva deciso di tenere tutto segreto, forse per proteggere chi amava, forse per non sembrare fragile.
Ma ora quel passato torna a galla con tutta la sua forza distruttiva.
Salvatore disperato: “Non posso perderla!”
Salvatore, devastato, si aggrappa a ogni brandello di speranza.
“Non posso perderla… né lei né il nostro bambino…” sussurra, con la voce spezzata, stringendo tra le mani il foulard che Elvira indossava quella mattina.
La sofferenza di Salvatore è straziante, e commuove anche i cuori più duri.
Maria e Irene: un piano disperato.
Le amiche più strette di Elvira decidono di non stare a guardare.
Mentre i medici lottano per salvarla, Maria e Irene si attivano per cercare l’aiuto di un famoso specialista, sperando che possa intervenire prima che sia troppo tardi.
Iniziano una corsa contro il tempo, affrontando ostacoli burocratici e paure personali, mosse solo dall’amore per l’amica in pericolo.
Un miracolo è ancora possibile?
Mentre le ore passano, ogni piccolo segno positivo diventa una speranza a cui aggrapparsi.
Un battito… un lieve movimento…
I medici comunicano che il bambino è ancora vivo, ma la situazione è estremamente delicata.
Una decisione straziante.
I dottori pongono a Salvatore e ai familiari una scelta crudele: tentare un intervento d’urgenza per salvare la madre, con il rischio di perdere il bambino, oppure tentare di salvare entrambi, consapevoli che le probabilità sono minime.
Un bivio devastante, che nessun cuore umano dovrebbe mai affrontare.
Il Paradiso unito nella preghiera.
In un momento di rara intensità emotiva, tutto il Paradiso si stringe insieme.
Anche Vittorio Conti, da sempre una roccia, abbassa la testa e prega in silenzio.
Clienti, dipendenti, amici… Tutti, nessuno escluso, si aggrappano alla speranza che Elvira e il suo bambino possano sopravvivere.
Il verdetto finale.
Finalmente, dopo un’attesa straziante, il primario dell’ospedale esce dalla sala operatoria con il volto tirato dalla fatica.
“Abbiamo fatto tutto il possibile. Ora dobbiamo solo attendere…”
I respiri si bloccano, gli sguardi si incrociano, la tensione è insostenibile.