Questa settimana a La Promessa, dal 26 al 30 maggio, il velo di apparente tranquillità che avvolge la tenuta viene squarciato da rivelazioni sconvolgenti, tradimenti inattesi e un omicidio che minaccia di far crollare l’intero castello di segreti dei Luján. Curro è determinato a trovare l’assassino di Jana, mentre nuove alleanze e vecchie inimicizie si scontrano in un crescendo di tensione.

Lunedì 26 Maggio: Una Gioia Mortuoria e una Pista Silenziosa (Capitolo 602)

Il lunedì si apre con Curro tormentato dalla perdita di Jana. La sua indagine lo porta alla gioielleria Llop, un luogo di discreta opulenza e segreti. Esaminando i libri di registro, Curro trova un nome che gli gela il sangue: Jacobo de Luján Infantes, il promesso sposo di sua cugina Martina. La frequenza delle sue visite alla gioielleria, in concomitanza con la tragedia di Jana, trasforma il sospetto in una certezza gelida. La terribile ipotesi è che Jacobo abbia voluto silenziare Jana dopo che lei ha scoperto qualcosa sui suoi affari illeciti legati ai gioielli.

Schiacciato dal peso della sua scoperta, Curro cerca l’unico confidente che può sopportare tale enormità: Pía Adarre. Nel silenzio del guardaroba, Curro le rivela la sua sconvolgente intuizione. Pía, inizialmente scettica, si convince lentamente di fronte alle prove presentate da Curro, e tra loro si sigilla un patto di silenzio e ricerca condivisa.

Nelle cucine, intanto, un altro oggetto prezioso è fonte di discordia. Lope offre la pulsera di smeraldi a Vera, ma la donna, riconoscendo la provenienza oscura del gioiello, si allarma, temendo che Lope sia nuovamente coinvolto in affari pericolosi.

Nel frattempo, Curro continua a subire il disprezzo di Lisandro, il Duca di Carvajal y Cifuentes, che sembra godere nel umiliarlo. Ma il destino ha in serbo una sorpresa. Adriano, il marito di Catalina, si imbatte in Lisandro e lo riconosce: è il suo antico e spietato datore di lavoro, il Conte di Monteverde, coinvolto in affari loschi. Il passato è tornato a chiedere il conto. Catalina, con il suo acuto intelletto, capisce la turbazione di Adriano e lo spinge a indagare, vedendo in questa rivelazione un’opportunità per liberarsi del Duca.

Al quartiere di Valverde de la Jara, Manuel si sente a disagio con il caso di Toño e il presunto furto. Decide di passare il caso al sergente Burdina, un uomo noto per il suo fiuto investigativo, una decisione apparentemente minore che avrà conseguenze inaspettate.

Intanto, Leocadia avanza nel suo piano: si avvicina a Eugenia con falsa comprensione, offrendo parole di conforto e poi, con sottile perfidia, le lascia intendere di possedere informazioni preziose su Cruz. Una velata proposta di alleanza.

Lorenzo, fedele a Leocadia, aumenta impercettibilmente la dose di laudano per Eugenia, cercando di annebbiarle la mente e renderla malleabile.

La curiosità di María Fernández la porta a cercare la verità. Si intrufola nella stanza di padre Samuel e trova una lettera di ammonimento episcopale. Sospetta che sia stata Petra a denunciarlo per il matrimonio segreto di Adriano e Catalina, e si sente pronta a usare questa informazione come arma.

Nonostante le oscure trame, un barlume di speranza brilla tra Rómulo ed Emilia, che trovano conforto nella loro reciproca compagnia, iniziando a curare le ferite del passato.

Martedì 27 Maggio: Sacrifici Innocenti e Verità Dolorose (Capitolo 603)

Il martedì porta una nuova ondata di orrore. Leocadia rivela la mostruosità del suo piano per sottomettere il Duca di Carvajal y Cifuentes: usare i gemelli appena nati di Catalina e Adriano come ostaggi, come garanzia di un patto di ferro. L’idea di utilizzare creature innocenti come pedine in un gioco di potere provoca orrore anche nei più cinici.

Nel frattempo, Curro continua la sua indagine sul legame tra Jacobo e Esteban Monteclaro. Le contraddizioni lo tormentano, spingendolo a chiedere aiuto a Manuel. Manuel, dopo aver ascoltato il fratello, fa delle discrete indagini e rivela a Curro una verità sconvolgente sul vero parentesco tra Jacobo e Monteclaro, qualcosa di così inaspettato e contorto da far sentire Curro nuovamente perso.

La presa attorno a Eugenia si stringe. Leocadia e Jacobo, ora alleati, sanno che il tempo stringe. L’ordine è chiaro: neutralizzare Eugenia prima che l’intervento del Conte di Ayala possa comprometterli. Lorenzo aumenta la dose di laudano, e Eugenia si immerge in un abisso di incubi lucidi, i suoi schermi risuonano per i corridoi, la sua degradazione diventa uno spettacolo pubblico.

Jacobo, con la sua duplicità, cerca di isolare Martina, seminando zizzania contro Lisandro e cercando di guadagnarsi la sua lealtà cieca.

Nella biblioteca, Ricardo, il marchese vedovo, è afflitto dalla malinconia per l’assenza del figlio Santos. Solo Pía è testimone della sua vulnerabilità, mentre lui confessa il dolore e la colpa che lo divorano.

Mercoledì 28 Maggio: Accuse Deliranti e Falsità Svelate (Capitolo 604)

Il mercoledì si rivela un giorno di giudizio. Curro, convinto di aver scoperto la verità, affronta Pía con la veemenza di chi possiede una prova inconfutabile: “Lo so, Pía! So chi è! So chi ha ucciso Jana!” La sua teoria, basata sulle prove raccolte, fa tremare Pía. La domanda cruciale è se questa sia la verità o se Curro sia vittima della sua ossessione.

Intanto, Eugenia ha un nuovo, spaventoso episodio. Questa volta, l’aggressione è diretta e pubblica: attacca il Capitano de la Mata, Lorenzo, accusandolo di averla avvelenata. Lo scandalo è enorme, e la notizia della sua “aggressione” si diffonde come una piaga, confermando la sua presunta follia irreversibile.

Leocadia, l’artefice nell’ombra, osserva con soddisfazione. Poi, con una maschera di infinita bontà, invita Eugenia a una passeggiata nei giardini, un atto che María Fernández riconosce come un ulteriore passo nella distruzione di Eugenia.

María Fernández non riesce a togliersi dalla testa la lettera di padre Samuel e la minaccia di scomunica. È sempre più convinta che sia stata Petra a denunciarlo per il matrimonio clandestino di Adriano e Catalina. Si scontra con Petra, accusandola apertamente, ma la “nuova” Petra affronta le accuse con una calma disarmante.

In mezzo al caos, Rómulo ed Emilia continuano a essere un’oasi di serenità, la loro complicità si rafforza, testimoniando la resilienza dello spirito umano.

Vera, con il cuore a pezzi, scopre la verità sulla smeraldo: è una falsificazione. Lope, di fronte all’evidenza, è colto da rabbia e vergogna. La falsa smeraldo diventa un nuovo enigma, una pista che sembra condurre a un labirinto più profondo.

La tensione elettrica a La Promessa è quasi palpabile. Adriano, per un’involontaria leggerezza di Petra, sente frammenti di conversazioni su di lui e il Duca, e Lisandro lo provoca con una nuova, minacciosa confrontazione.

Per finire la giornata, il sergente Burdina fa la sua comparsa con un verdetto inappellabile sull’indagine del furto di cui è accusato Toño: Toño ha mentito, non c’è stato alcun furto. La farsa si sgretola, lasciando Manuel a confrontarsi con il giovane bugiardo e le conseguenze della sua credulità.

Giovedì 29 Maggio: Il Nodo del Padrinaggio e la Disperata Danza (Capitolo 605)

Il giovedì porta una decisione schiacciante. Alonso, stanco degli scandali, decide di agire. Il litigio tra suo genero Adriano e il Duca di Carvajal y Cifuentes è la goccia che fa traboccare il vaso. Il Marchese esige che Catalina e Adriano accettino una proposta che sa di patto col diavolo, una decisione che, casualmente, serve perfettamente i piani di Leocadia.

L’atmosfera è irrespirabile. Alonso impone che Lisandro, il Duca di Carvajal y Cifuentes, sia il padrino dei gemelli Rafaela e Andrés. Un onore apparente, una condanna in realtà. Questo gesto, sotto il velo della tradizione, sigillerebbe un’alleanza infernale, dando a Lisandro un accesso illimitato al cuore della famiglia e un potere quasi assoluto. Catalina e Adriano si sentono intrappolati, schiacciati dalla rete di ambizione e crudeltà.

Manuel medita sulla menzogna di Toño. Invece di una reazione irata, opta per una strategia più sottile: un gioco psicologico per spingere Toño a confessare il suo inganno.

Per Curro e Lope, la delusione delle smeraldi false è un duro colpo. Si sentono ingannati e derisi, ma anche una rabbia sorda li spinge a non arrendersi, nonostante i rischi.

Leocadia, implacabile, porta Eugenia a fare una passeggiata in paese, non per carità, ma per una pubblica esibizione del suo stato di degrado, per giustificare qualsiasi azione contro di lei.

La nuova e inspiegabile gentilezza di Petra continua a confondere il servizio. I suoi gesti sono impeccabili, le sue parole gentili. Ma chi la conosceva prima, chi ha subito la sua tirannia, non può fare a meno di scrutare ogni suo movimento, cercando la falla nella maschera.

In mezzo a tanta oscurità, Rómulo ed Emilia sono un faro di speranza. La loro relazione si consolida giorno dopo giorno, costruita sulla comprensione e il rispetto reciproco.

Ma l’ombra di Lisandro, ingigantita dalla minaccia del padrinaggio, si estende su Catalina e Adriano. I due si sentono soffocare. Nella solitudine della loro alcova, tra sussurri e lacrime, cercano disperatamente una via d’uscita. La decisione che prenderanno segnerà non solo le loro vite, ma il destino stesso de La Promessa.