In una Bari Vecchia oppressa dal vento del cambiamento, dove la povertà si mescola alla criminalità e la giustizia sembra un’illusione lontana, si dipana la storia di una famiglia apparentemente normale. Ma sotto la superficie tranquilla, si muovono ombre antiche, silenzi colpevoli e verità troppo pericolose per essere dette ad alta voce.
Capitolo I – L’apparenza inganna
Maria De Santis ha diciassette anni. Vive in una famiglia che la città considera “perbene”: il padre Antonio è un pescatore rispettato, severo e devoto alla tradizione; la madre Teresa è silenziosa, sottomessa e consumata dalle rinunce; il fratello maggiore, Vincenzo, è scomparso da mesi senza lasciare traccia.
Maria, però, non ha mai creduto nelle apparenze. Ha imparato a leggere nei silenzi, a diffidare degli sguardi bassi, a temere le urla che risuonano dietro porte chiuse. E soprattutto, ha imparato a combattere. Il suo spirito è libero, indomabile, affamato di verità.
La verità, però, ha un prezzo altissimo.
Capitolo II – Il nemico amato
Maria è innamorata di Michele Straziota, figlio di Nicola Straziota, il boss più temuto del quartiere. Il padre di Michele è il simbolo di tutto ciò che Antonio disprezza – o almeno, così vuole far credere.
Ma Michele è diverso. È colto, gentile, suona il pianoforte e sogna un futuro lontano dal crimine. Insieme, Michele e Maria sognano la fuga, la libertà, una vita vera. Ma ciò che li unisce rischia di distruggerli.
Il padre di Maria scopre la relazione e reagisce con violenza cieca. Michele viene minacciato. Maria chiusa in casa. Ma l’amore tra i due cresce nel buio, alimentato dalla rabbia e dalla speranza.
Capitolo III – Il segreto sepolto
Indagando sulla scomparsa del fratello Vincenzo, Maria scopre un taccuino nascosto nella soffitta. È pieno di nomi, date, transazioni. Vincenzo era coinvolto in traffici illegali. Non da solo. Ma insieme a… Antonio De Santis.
Il padre, l’uomo onesto, era in affari con Nicola Straziota. Anni prima, aveva stretto un patto per salvare la barca di famiglia. Ma quel debito è diventato una catena, che ha stritolato Vincenzo e ora minaccia Maria.
Ma c’è di più: tra le carte, una lettera firmata da una certa “Elena S.”. Il contenuto è devastante: parla di un figlio nato fuori dal matrimonio. Michele. Il padre biologico non è Nicola, ma… Antonio.
Capitolo IV – La famiglia si sgretola
Maria affronta il padre. Lo costringe a confessare. Antonio crolla. Ammette tutto: la relazione con Elena Straziota, la sorella di Nicola. Il figlio nato in segreto. Il patto di silenzio. Il tradimento di Vincenzo, ucciso per aver minacciato di rivelare tutto.
Maria si sente tradita, annientata. L’uomo che l’ha cresciuta nell’onore è il simbolo della vergogna. E Michele, l’amore della sua vita, è suo fratello.
Ma Michele non lo sa. E quando Maria glielo rivela, il mondo di entrambi va in frantumi.
Capitolo V – La vendetta del sangue
Nicola Straziota scopre la verità. Si sente tradito da tutti: dalla sorella morta, dal figlio che non è suo, dall’uomo che ha sempre disprezzato ma che gli ha sottratto il sangue.
Ordina la morte di Antonio. Il corpo viene ritrovato nel porto, sgozzato come un pesce. La polizia non indaga. Tutti tacciono. Tutti sanno.
Maria viene seguita. Michele sparisce. Il quartiere si stringe attorno al silenzio. Nessuno osa parlare.
Ma Maria ha deciso: la verità non morirà con lei.
Capitolo VI – Giustizia a modo suo
Con l’aiuto del giornalista Matteo e le prove lasciate da Vincenzo, Maria porta tutto alla luce. Articoli. Registrazioni. Nomi. Denunce. Uno scandalo esplode.
Nicola viene arrestato. Ma in carcere continua a comandare. Ordina una rappresaglia. Matteo viene aggredito. Maria minacciata. Michele… ricompare.
Ferito. Più freddo. Più determinato. Ha deciso di testimoniare contro Nicola. Di distruggere ciò che lo ha creato. Ma non cerca più amore. Cerca giustizia.
Epilogo – Libertà o solitudine
Il processo si conclude con la condanna di Nicola e dei suoi complici. Maria lascia Bari. Si iscrive all’università. Scrive un libro: “Famiglia Perfetta”.
Ma in fondo sa che non esiste giustizia piena. Esiste solo il coraggio di rompere il silenzio. Michele scompare di nuovo. Nessuna lettera. Nessun addio.
Un giorno, in una libreria a Milano, una copia del suo libro è firmata a penna:
“Al mio unico amore, anche se non poteva esserlo. – M.”
Maria sorride. La verità l’ha liberata. Ma l’ha anche lasciata sola.
Temi chiave
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La corruzione della famiglia: la maschera del “perbene” nasconde la collusione con il male.
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Verità contro sangue: a volte, la verità è più dolorosa del silenzio.
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L’amore incestuoso come simbolo: la tragedia di un amore puro, impossibile, è metafora di una società malata.
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Il coraggio femminile: Maria è la voce di chi rompe il ciclo, anche a costo di perdere tutto.