Un viaggio alla ricerca del proprio passato si trasforma in un incubo per Guzzide, che scopre verità sepolte da decenni, verità che nessuno avrebbe mai dovuto conoscere. Il nuovo episodio di Tradimento è un’escalation di tensione, ricordi rimossi e un amore che si è trasformato in dolore.

Tutto ha inizio con una visita apparentemente innocua. Guzzide, accompagnata dall’amica Nazan, decide di recarsi da Lutfu, un anziano ostetrico affetto da Alzheimer, nella speranza che possa fornirle indizi sull’identità del suo figlio biologico, che ha cercato per tutta la vita. L’uomo, noto per aver assistito a migliaia di nascite, potrebbe essere l’unico in grado di sciogliere il mistero che la perseguita.

Arrivate davanti alla sua casa, l’atmosfera è carica di aspettative. Ma ciò che doveva essere un incontro informativo prende una piega sconvolgente già nei primi minuti. Alla vista di Nazan, Lutfu sorride teneramente e sussurra: “Sei ancora bellissima”, come se riconoscesse in lei un amore lontano. Ma è quando i suoi occhi si posano su Guzzide che tutto cambia.

Con voce dura, Lutfu la definisce “il diavolo”, lasciando Guzzide scioccata e incapace di comprendere l’attacco improvviso. Non l’ha mai visto prima – o almeno così credeva – ma le sue parole risuonano con una sincerità agghiacciante. Le accuse continuano: “Mi hai fatto tanto male”, dice, mentre l’aria nella stanza diventa sempre più pesante. Nazan, testimone silenziosa, sembra turbata, e Guzzide inizia a sospettare che anche l’amica sappia più di quanto lasci intendere.

L’anziano ostetrico comincia a raccontare brandelli confusi di una storia passata: donne disperate, neonati strappati alle madri, decisioni difficili. Ma poi un nome squarcia il velo della confusione: “Dilek”. È così che chiama Guzzide, con assoluta certezza. Quel nome è un colpo al cuore: appartiene a un passato che Guzzide aveva sepolto, a una versione di sé stessa che non voleva più ricordare.

Nazan si irrigidisce. Anche lei riconosce quel nome, e il suo silenzio tradisce una consapevolezza inquietante. Perché non dice nulla? Perché sembra spaventata da ciò che Lutfu sta rivelando?

Il racconto dell’uomo diventa sempre più chiaro. Parla di una ragazza bellissima, Dilek, con cui aveva vissuto un amore travolgente. Racconta di una gravidanza, di promesse fatte e poi spezzate. Di come lei lo abbia abbandonato perché era troppo povero, perché il padre di lei non avrebbe mai accettato un uomo semplice come genero. “Mi avevi detto che mi amavi”, dice Lutfu con la voce rotta, “e io ti credevo con tutto il cuore.”

Poi arriva la rivelazione che cambia tutto: “La nostra bambina.” Guzzide sbianca. L’uomo parla con chiarezza: non sta confondendo i ricordi, non sta delirando. Sta raccontando una verità sepolta. La bambina che lei avrebbe avuto da lui, la figlia che non ha mai cresciuto. Ma cosa le è successo? E soprattutto, chi l’ha allevata?

A questo punto, Nazan scatta in piedi. L’agitazione nel suo volto non può più essere nascosta. “Forse dovremmo andare”, dice, cercando di chiudere il confronto. Ma Guzzide non può andarsene ora. La sua vita sta crollando, pezzo dopo pezzo. Ogni parola pronunciata da Lutfu fa emergere immagini, sensazioni, frammenti di un passato dimenticato. Non si chiama solo Guzzide. È stata Dilek, è stata la donna che ha rinunciato a una figlia… o forse, a cui quella figlia è stata rubata.

E qui arriva il twist più scioccante.

Lutfu, nella sua lucida follia, pronuncia un nome: Tarik.

Chi è Tarik? Un nome che Guzzide conosce bene. Era l’uomo di fiducia di suo padre, colui che si è occupato di molte “faccende delicate” della famiglia. E ora, Lutfu lo nomina come colui che ha preso la bambina, l’ha portata via senza spiegazioni, su ordine del padre di Dilek. Quel neonato non è mai stato dato in adozione. Non è stato dichiarato morto. È stato rubato, consegnato a qualcun altro per nascondere uno scandalo. Tarik ha eseguito gli ordini, senza pietà.

Guzzide sente la terra tremare sotto i suoi piedi. Ha vissuto una vita cercando un figlio… quando in realtà ha una figlia. E questa figlia è là fuori, da qualche parte, cresciuta senza sapere chi è davvero, con un passato costruito su una bugia.

E Nazan? Il suo silenzio è ora insopportabile. La donna fissa il pavimento, evitando lo sguardo dell’amica. Guzzide capisce. C’è un legame, un segreto condiviso. Forse Nazan sa chi è la bambina. Forse l’ha conosciuta. Forse… l’ha cresciuta.

Il finale dell’episodio lascia gli spettatori con il fiato sospeso. Chi è davvero Nazan? Cosa ha fatto Tarik con la figlia di Dilek/Guzzide? E, soprattutto, chi è oggi quella bambina diventata donna? Vive ancora? Sa qualcosa della sua vera madre?