L’episodio del 12 maggio di Hercai – Amore e Vendetta è un’escalation di tensione, dolore e colpi di scena mozzafiato. I nodi vengono al pettine, le maschere cadono e la battaglia tra amore e vendetta raggiunge nuove vette drammatiche.
Tutto ha inizio con Reyan, che riceve una chiamata da Azize con un invito sibillino a vedere qualcosa di importante prima della partenza. Senza esitare, Reyan sale in macchina, ignara della trappola. Poco dopo, Miran arriva sul luogo indicato e chiede ad Azize spiegazioni, ma lei tace. Quando vede arrivare anche Reyan, si allarma: la ragazza è chiusa nell’auto e l’autista non le permette di uscire.
Azat è il prossimo ad arrivare, anch’egli attirato con l’inganno. Ed è proprio in quel momento che Azize mostra la sua vera natura, ordinando a Miran di sparare ad Azat per vendicare la morte di Elif. Se si rifiuta, lo farà Mahmut. Miran è sconvolto, ma si rende conto di essere in trappola. Per salvare Azat dalla morte certa, decide di ferirlo. Spara, colpendolo alla schiena mentre Azat gli volta le spalle, rassegnato. Azize sorride compiaciuta. È tutto andato secondo il suo oscuro piano.
Ma Miran non è disposto a lasciarsi piegare. Sale in macchina con Azize, ma chiama di nascosto Firat mettendo la conversazione in viva voce, così da informarlo di quanto accaduto. Firat si mobilita immediatamente per salvare Azat. Intanto, Aslan e il suo complice trovano Azat e lo mettono in salvo. Aslan sa che se Azat morisse, il loro piano andrebbe in frantumi.
Nel frattempo, nella villa degli Aslanbey, Azize si spoglia del suo trucco, indossa una veste bianca e compie un rituale di purificazione, quasi preparandosi a morire. Consegna a Mahmut una lettera con le sue ultime volontà, chiedendogli di portare Gonul lontano e metterla in salvo. Mahmut, commosso, accetta con le lacrime agli occhi.
Gonul, Sultan ed Esma vengono intercettate dagli uomini di Aslan, ma sono rassicurate e messe al sicuro. Intanto, Azize continua a mostrare il suo lato più enigmatico e inquietante.
La notizia della sparatoria si diffonde velocemente. Alla villa degli Shadoglu arriva un giovane con un annuncio shock: “Miran ha sparato ad Azat”. La famiglia è in subbuglio, la tensione è alle stelle. Reyan riesce finalmente a scappare e si precipita verso Azize, furiosa, ma viene fermata da Mahmut. Con le lacrime agli occhi, giura vendetta per tutto il male che ha subito.
Miran e Firat raggiungono il luogo della sparatoria, ma Azat non c’è più. I due capiscono che qualcuno lo ha portato via. Gli uomini di Firat riferiscono di aver visto due figure trascinarlo verso Uki. Intanto, Aslan si chiude nella sua stanza e accarezza un ritratto di Reyan. Dietro una libreria, nasconde numerose sue fotografie: un chiaro segno di ossessione.
Mentre Miran cerca disperatamente Reyan, il destino mette in moto una nuova serie di eventi. Alla villa arriva Aslan, che si presenta pubblicamente e si assume la colpa della sparatoria, dichiarando di aver colpito Azat per errore durante una battuta di caccia. Azize è senza parole: non si aspettava questo ritorno. Con lui scende anche Azat, illeso, che conferma tutto e assicura che Miran non ha colpa.
Ma chi è davvero Aslan? Nessuno sembra conoscerlo e Miran pretende spiegazioni da Azize, che però dice di non sapere nulla. La verità è ben diversa: Azize teme Aslan, e si chiede se sia un alleato o una minaccia. Azat fa ritorno a casa, seguito da Aslan. Anife resta pietrificata quando lo vede. Anche Handan è fuori controllo e invoca la morte di Miran, ma Aslan insiste: lui ha sparato, non Miran.
A questo punto, si scopre un segreto sconvolgente: Aslan è il figlio di Sultan. In un flashback vediamo che fu proprio lui, anni prima, a salvarla dalla clinica psichiatrica. Sultan inizialmente non lo riconosce, ma una cicatrice le rivela la verità. Aslan è cresciuto all’oscuro della sua origine, sotto un altro nome, lontano dalla madre.
Nel presente, Aslan confida a Sultan le sue vere intenzioni: dice di agire per il bene della loro famiglia. Ma mentre cerca di avvicinarsi a tutti, il suo vero obiettivo resta Reyan.
Intanto, Miran e Reyan si incontrano. Lei lo accusa, gli rinfaccia di aver sparato ad Azat davanti ai suoi occhi. Miran tenta di spiegarsi: è stato costretto, non aveva scelta. Porge a Reyan la pistola e le dice: “Sparami, se davvero credi che io possa fare del male per mia volontà.” Reyan, combattuta, lascia cadere l’arma e decide di credere a Miran. I due si riconciliamo in un abbraccio doloroso e liberatorio.
Nel frattempo, viene rivelato che Aslan e Harun sono segretamente alleati. I due cospirano nell’ombra, facendo emergere nuovi strati di tensione nella già fragile alleanza tra famiglie.
Il giorno dopo, Azize affronta Aslan. Vuole mandarlo via per proteggerlo, ma lui si rifiuta. Dice di averla perdonata e di essere pronto a combattere al suo fianco. Tuttavia, evita accuratamente di dirle che è lui il misterioso mittente dei biglietti che la terrorizzano.
Nel frattempo, Nasu si presenta armato nella stanza di Reyan. Punta la pistola contro Miran, ma Reyan si mette in mezzo, prende l’arma e lo salva. Anche Hazar arriva, furioso, e accusa Miran di aver tradito la sua fiducia. Solo l’intervento di Reyan impedisce che scorra sangue. Azat interviene e confessa che ha taciuto la verità per evitare una guerra tra le famiglie.
Miran viene accompagnato fuori con le armi puntate. Reyan gli dice che chiederà il divorzio, ma nel suo cuore lo fa solo per proteggerlo. La loro storia, anche se ancora viva, è appesa a un filo sottilissimo.