Nel settantasettesimo episodio della seconda stagione di Hercai – Amore e Vendetta, la tensione raggiunge nuove vette drammatiche. Miran, deciso e col cuore colmo d’amore, arriva alla villa della famiglia Shadoglu con un unico obiettivo: riportare Reyan con sé. La giovane, ora sicura dell’innocenza del marito e della sua alleanza con Hazar per scoprire la verità sulla morte di Dilsha, accetta di seguirlo senza esitazione. Quando Miran le propone di andare in hotel invece che tornare alla villa Aslanbey, Reyan pronuncia parole che lo commuovono: “La mia casa sei tu.”

Prima di partire, Miran chiede di vedere Elif, ma Hazar gli consiglia di non farlo. La ragazza ha bisogno d’amore e stabilità, non di ulteriore confusione. Miran accetta il consiglio, riconoscendo la saggezza di Hazar. Dopo un tenero abbraccio con il padre, Reyan lascia la villa con Miran. Hazar li osserva andare via, il cuore colmo di emozione.

In hotel, Reyan si sente male: è febbricitante. Miran, premuroso, la mette a letto e cerca di curarla con attenzione, ordinando cibo, tisana e farmaci. Quando nota che Reyan si è già addormentata, annulla tutto per non disturbarla. Durante la notte, Reyan si agita, delira tra le coperte: sussurra che suo padre non è un assassino. Miran la sveglia spaventato, la porta in bagno e le bagna il viso con acqua fresca. Finalmente Reyan riprende lucidità, e lui la riporta a letto, vegliando su di lei.

Nel frattempo, Nasu è tormentato dai ricordi del passato. Conversa con l’amico Yusuf, temendo che i suoi segreti vengano alla luce. Comprende che il destino di Miran e Reyan è stato scritto molto tempo prima, in una notte in cui pensava che tutto fosse finito. Hazar, a sua volta, ha un incubo terribile: rivede Dilsha ferita, Mehmet morto, e capisce che non è solo un sogno, ma una memoria reale. Si sveglia sconvolto e grida. Nasu accorre, e Hazar lo affronta: ora sa che suo padre era presente quella notte.

La mattina seguente, Reyan si sveglia. Sta meglio e trova Miran accanto a lei. Lui le porge la colazione a letto, rimproverandola dolcemente per non essersi fatta curare. Dopo un momento di intimità, Miran riceve una chiamata da Firat: la riunione del consiglio d’amministrazione è imminente. Prima però deve incontrare sua nonna Azize.

Nel frattempo, alla villa Aslanbey, Gul si ribella alla nonna. Quando Azize la convoca al consiglio e le promette la verità su suo fratello in cambio del suo voto, Gul non si lascia ingannare. Rimasta sola, decide di giocare d’astuzia: mostrerà gentilezza alla nonna solo per ingannarla. Durante la colazione, Gul si mostra improvvisamente premurosa verso Azize, versandole il tè e sorridendole. Sultan osserva con sospetto il cambiamento, mentre Azize risponde con ironia.

Poco dopo, Miran e Reyan raggiungono la villa. Sukran è felice di vederli insieme, ma Azize ricorda a Miran l’importanza della riunione. Lui replica che la famiglia viene prima di tutto. Intanto, Jaren riceve un messaggio da Harun per San Valentino. Lei, disgustata, decide di adottare una strategia per farlo desistere: lo tempesta di richieste, controlli e messaggi. Harun, inizialmente sorpreso, obbedisce, ma Jaren è certa che presto si stancherà.

In un caffè, Miran, Reyan, Elif e Azat si riuniscono. Miran chiede alla sorella di spiegare cosa l’ha spinta a voler togliersi la vita. Elif rivela che Azize l’ha minacciata: se non avesse lasciato la casa, avrebbe fatto del male ad Azat. Quest’ultimo esplode di rabbia, ma Reyan lo invita alla calma. Miran assicura che proteggerà sua sorella da ogni interferenza della nonna. Poi, in privato, chiede ad Azat di prendersi cura di Elif anche se non prova amore per lei. Azat promette di fare del suo meglio.

Nel frattempo, Azize arriva all’hotel per la riunione e scopre che Gul non è ancora presente. La chiama, ma la nipote risponde con sarcasmo, lasciando intendere che forse non si presenterà affatto. Azize inizia a perdere il controllo. Gul, intanto, spegne il telefono e si gode il suo caffè. Per la prima volta è lei a manipolare la nonna.

Alla riunione, tutti sono presenti tranne Gul. Azize insiste per aspettarla, ma Hazar e Nasu vogliono iniziare subito. Sanno che se Elif voterà per Azat, ad Azize mancherà un solo voto per conservare il potere. Se Gul votasse per lei, invece, ci sarebbe un pareggio, e secondo il contratto, Azize rimarrebbe a capo dell’azienda. Ma Gul è assente, e il suo silenzio è più potente di mille parole.

L’episodio si chiude in una sala conferenze piena di tensione, con le porte ancora chiuse e un destino incerto. Azize scruta l’ingresso con nervosismo, consapevole che il suo regno potrebbe crollare da un momento all’altro.

La partita è aperta. La verità sta emergendo. E la guerra tra le famiglie Sadoglu e Aslanbey si gioca ora… voto dopo voto.