Nel cuore di Mardin, la tempesta non si è ancora placata. Dopo trent’anni di bugie, vendette e ferite mai rimarginate, i protagonisti di Hercai – Amore e Vendetta affrontano nuove verità, pericoli e inaspettate svolte del destino. Ryan, ormai convinta che tutti i segreti – Aziz, Aslan, i biglietti misteriosi – appartengano al passato, cerca di costruire una nuova vita accanto a Miran. Ma la calma è solo apparente.

Un SMS misterioso riapre le ferite: Zera invita Miran al lago azzurro, all’insaputa di Reyan. Lì, invece di Zera, si presenta Hazar. L’incontro è teso, pieno di accuse: Miran rifiuta di chiamarlo padre e lo ritiene colpevole della morte della madre. Intanto, Aslan, ossessionato da Reyan, riesce a rapirla. Con una pistola e il cloroformio, le porta via ogni libertà. La sua follia lo convince che solo con lui Reyan potrà essere felice. Ma lei ama Miran e lo dimostra cercando di avvertirlo con una chiamata disperata.

Miran riesce a captare la voce di sua moglie durante la chiamata, e con Hazar parte alla sua ricerca. Grazie a un dettaglio – il rumore di un treno – capisce che Aslan si sta dirigendo verso Batman. Intanto, Reyan tenta la fuga, ma Aslan, armato, la blocca, affermando che l’ha salvata da una vita di bugie. Quando Miran e Hazar trovano l’auto con targhe false e tracce di etere, capiscono che sono vicini.

Il confronto finale avviene in una grotta. Aslan, armato e instabile, tiene Reyan sotto tiro. Hazar cerca di proteggerla, si prende una pallottola, mentre un secondo sparo colpisce Aslan: è Mahfuz, che rivela di essere il padre biologico di Reyan. Mentre Hazar lotta tra la vita e la morte, Aslan fugge ma viene coinvolto in un incidente spaventoso. L’auto esplode, lasciando tutti convinti della sua morte… ma in ospedale si scopre che è sopravvissuto, sebbene in condizioni critiche.

Nel frattempo, tensioni familiari esplodono: Sultan accusa Azize di essere responsabile delle tragedie, mentre la verità sul passato oscuro di Azize – ustioni, operazioni al volto, un marito violento – viene alla luce. Harun, uomo di Aslan e marito-spia di Yaren, viene smascherato e ordinato di divorziare.

Un raggio di luce squarcia le nubi: Reyan sviene e una notizia sconvolge tutti… è incinta! Miran, scioccato e poi commosso, abbraccia la realtà: diventerà padre. In una scena toccante, solleva Reyan tra le braccia, girando con lei sotto il sole come segno di rinascita. Il futuro, per un attimo, sembra possibile.

Eppure, le ferite del passato non guariscono facilmente. Miran fatica ad accettare Hazar come padre, rinfacciandogli l’abbandono della madre e della loro famiglia. Nonostante il gesto eroico di Hazar, che si è preso una pallottola per salvarlo, Miran non riesce a perdonare. Il rancore è troppo profondo.

Mentre Hazar chiede di rivelare a Reyan la verità sul suo padre biologico, Zera è contraria. Tuttavia, Reyan chiama sua madre per annunciare la gravidanza. La notizia si diffonde rapidamente: Firat la racconta a Gonul, e anche Azize la scopre. Infastidita, pensa che mentre il suo lignaggio si estingue, quello degli Shadoglu si espande.

Gonul, pentita, cerca perdono da Reyan. In lacrime, le chiede di pregare affinché sia lei – e non suo fratello Aslan – a pagare per i peccati del passato. Reyan, pur ferita, non prova rancore e la perdona.

Nel palazzo, Nasu inizia a preparare la villa dei melograni per Reyan e Miran. Azat accetta il nuovo ruolo di Miran nella famiglia, pur sapendo che prima era lui l’unico erede maschio. Intanto, nuove verità vengono a galla: Azizze è sopravvissuta a torture indicibili, e Hanife, complice da anni, è la chiave per svelare tutto il passato.

In una commovente scena finale, Miran e Reyan fanno colazione insieme, sognando il futuro. Una nuova vita è cominciata dentro Reyan. Ma il passato – quello vero – non ha ancora detto l’ultima parola.
Il tempo della vendetta forse è finito… ma quello della verità, è appena iniziato.