Un nuovo giorno sorge alla tenuta Sadoglu, ma dietro la quiete apparente si nasconde una tempesta pronta a esplodere. Reyan si aggira tra gli alberi, grata per la serenità conquistata dopo anni di lotte. Incontra Miran, il suo amore, e insieme sognano un futuro lontano dalla vendetta. Ma un’ombra oscura aleggia sui loro sogni: Azize, che da 40 giorni veglia sulla tomba di Elif, è pronta a versare sangue per vendicarla.
Nel frattempo, nella città di Mardin, fa il suo ingresso Aslan Aslanbey, figlio dimenticato di Sultan, pronto a reclamare giustizia per un’infanzia rubata. Il suo arrivo segnerà un punto di svolta drammatico per tutti.
L’equilibrio spezzato
Mentre la famiglia Sadoglu si prepara ad accogliere una nuova vita — la figlia di Handan e Cihan — Azat non riesce a gioire. Si sente colpevole per la morte di Elif e si chiude nel suo dolore, stringendo il suo anello come unico legame con lei. Intanto, Miran e Reyan decidono di partire per iniziare una nuova vita. Ma la loro scelta accende polemiche: Yaren protesta, Nasu è titubante, Azize trama nell’ombra.
Azize, vestita di nero, consegna a Esma la chiave della casa promessa e ordina che tutti — Sultan, Gonul, Esma e Asiye — vengano allontanati. Quella non è più casa loro. Le sue parole sono taglienti, il cuore colmo di vendetta. Vuole punire tutti coloro che le hanno tolto Elif, e Miran è tra i primi della lista.
La trappola
Miran e Reyan, ignari del pericolo imminente, scoprono con orrore che la tomba di Elif è stata profanata. È il segnale definitivo: Azize è pronta a tutto. La donna chiama Miran per un ultimo incontro e lo costringe a presentarsi da solo. Reyan, spaventata, decide di seguirlo segretamente.
Sul luogo dell’incontro, Azize mette Miran davanti a una scelta impossibile: uccidere Azat, per dimostrarle la sua fedeltà, o morire lui stesso. Reyan, bloccata in un’auto poco distante, assiste impotente alla scena. Miran, con il cuore a pezzi, abbassa la pistola… ma Azize gliela punta contro.
Non c’è via d’uscita. L’unico modo per salvare sé stesso e Reyan è fingere. Spara ad Azat, ferendolo al petto. Ma è un colpo calcolato, non letale. Mentre Reyan grida disperata, Azize sorride. Crede di aver vinto. Miran, però, ha nascosto un telefono con la chiamata aperta a Firat: tutto è registrato.
Azat è vivo
Mentre alla tenuta Sadoglu la famiglia è ignara del dramma, Aslan trova Azat ferito lungo un fiume. Lo soccorre e lo porta nella sua villa. Qui si scopre che Azat è vivo. Aslan ha un tatuaggio a forma di scorpione e una parete intera tappezzata di foto di Reyan. La sua ossessione è evidente. Intanto il van con Sultan e le altre viene misteriosamente dirottato da uomini sconosciuti.
Azize lascia Reyan sola nei campi. La ragazza, in preda alla disperazione, tenta l’autostop. Miran e Firat tornano sul luogo dello scontro, ma il corpo di Azat è scomparso. Miran è sconvolto, ma non si arrende: continuerà a fingere fedeltà alla nonna per salvare chi ama.
Una verità inaspettata
Azize, nella sua stanza, si prepara alla morte. Si cambia, indossa un abito bianco, si lava i piedi, affida a Mahmud le sue ultime volontà da consegnare ad Aslan. È convinta che, compiuta la vendetta, la sua vita non abbia più senso.
Alla villa Sadoglu, Handan è in ansia per la neonata. Ma un giovane li informa di quanto accaduto. Decidono di affrontare Azize. Anche Reyan arriva con Harun. La resa dei conti è vicina.
Nel giardino della villa Aslanbey, Azize aspetta scalza, vestita di bianco. Miran arriva. Poco dopo, i Sadoglu piombano nella tenuta armati e furiosi. Cihan accusa Miran, e Azar non riesce a credere che suo nipote abbia sparato.
Ma… ecco il colpo di scena. Aslan si autoaccusa: è lui ad aver ferito Azat. Poco dopo, anche Azat arriva sulle sue gambe, dichiarando che è stato colpito per errore nel fuoco incrociato e che Aslan gli ha salvato la vita. La tensione si scioglie per un momento. Ma i dubbi aumentano.
I sospetti e le alleanze
Miran sospetta che Aslan sia alleato segreto di Azize, ma il gesto di aver salvato Azat lo confonde. Azize stessa, ora sola, si interroga: chi sta aiutando Aslan nell’ombra? Intanto, Azat torna a casa e viene accolto da Handan e Yaren che accusano Miran e Reyan.
Aslan interviene, ma Handan non gli crede. Secondo lei, dietro tutto c’è sempre Azize. Intanto, Miran ordina a Firat di indagare su Aslan, mentre Azat lo difende con gratitudine. Anche Azar decide di calmare gli animi.
Il futuro incerto
A tarda notte, Mahmud informa Azize che Aslan ha acquistato una villa in periferia. Lei ordina di sorvegliarlo. Aslan, nella sua casa, si guarda attorno, parla al ritratto di Reyan e giura di voler riprendersi ciò che gli spetta. È convinto di essere l’unico vero erede Aslanbey.
Nel frattempo, Azat, chiuso in camera, riflette sulle parole di Miran. Sa che il suo amico ha finto di rinunciare alla vendetta per ingannare Azize. Ma Reyan lo raggiunge: lei ha visto Miran sparare e vuole sapere la verità. Azat le chiede di aprire gli occhi. Miran ha mentito… ma forse l’ha fatto per amore.
Reyan, confusa e ferita, dopo molte telefonate senza risposta, decide finalmente di parlare con Miran. Si daranno appuntamento al prato. Intanto, Sultan si ricongiunge con suo figlio Aslan.