Mentre Reyan cerca disperatamente di fuggire e fa l’autostop, una notizia sconvolgente interrompe tutto: Firat avverte Miran che il corpo di Azat è stato portato via da due uomini misteriosi. È il caos. Nello stesso momento, Azizze si spoglia del suo passato: abbandona l’abito nero che l’ha sempre contraddistinta e indossa un vestito bianco, simbolo di redenzione e preparazione al suo ultimo atto. Sta per compiere un gesto estremo, un finale tutto suo: la giustizia, seguita dalla morte.
Firat e Miran, frastornati, non comprendono la scomparsa di Azat. Miran, divorato dalla collera, ignora persino Reyan. Intanto, Azizze compie antichi rituali, lava i piedi e consegna le sue ultime volontà a Mahmud, da recapitare ad Aslan. È la sua ultima notte sulla terra, dice lei. Una notte per chiudere i conti.
Alla villa Sadoglu cresce l’angoscia. Cihan e Handan sono sconvolti. Azat era diretto al cimitero per visitare Elif… ma non è più tornato. La notte cala e l’oscurità è piena di presagi. Un ragazzo arriva portando notizie scioccanti. I Sadoglu decidono di affrontare Azizze.
Nel giardino della tenuta, Azizze — scalza, vestita di bianco — attende Miran. Poco dopo arrivano anche i Sadoglu armati, Harun e Reyan, Sultan e Gönul. Tutti vogliono risposte. Cihan accusa Miran di aver ucciso Azat. L’aria è carica di tensione, ma all’improvviso… appare Aslan. È lui ad ammettere di aver sparato ad Azat. Silenzio. Azizze è colpita. Miran si avvicina incredulo. Poi, ecco il colpo di scena: Azat entra sulle sue gambe, ferito ma vivo. Con voce tremante conferma tutto: è stato un incidente, e proprio Aslan gli ha salvato la vita.
I Sadoglu si ritirano, pieni di dubbi. Miran però sospetta. Aslan è davvero un alleato… o una pedina di Azizze? Perché avrebbe salvato Azat? Cosa trama nell’ombra?
Azat torna a casa, accolto tra lacrime, urla e accuse. Handan e Yaren puntano il dito contro Miran e perfino Reyan. Aslan difende la verità: è stato solo un incidente. Ma Handan non gli crede. C’è lo zampino di Azizze, ne è certa.
Miran ordina a Firat di indagare su chi sia davvero Aslan. Anche Cihan e Nasuh vogliono sapere di più. Ma Azat esplode: “Mi ha salvato la vita! Come potete dubitare di lui?” Persino Hazar prende posizione. Alla fine, Aslan viene lasciato andare.
Nel cuore della notte, Mahmud riferisce ad Azizze che Aslan ha acquistato una casa in periferia. Lei ordina di sorvegliarlo. Ma Aslan, solo nella sua nuova dimora, pensa solo a una cosa: è il vero erede del nome Aslanbey e vuole il suo posto nella storia. Basta essere un burattino.
Intanto Reyan affronta Azat. Vuole sapere la verità. Lei ha visto Miran sparare. Ma Azat la scuote: “Non credere a ciò che appare. Miran ha fatto tutto per salvare.” Reyan è combattuta.
Dopo vari tentativi, Reyan risponde al telefono. Si dà appuntamento con Miran al solito prato. Lì, lo schiaffeggia, lo accusa di aver sparato ad Azat. Miran si difende: è stato un piano per salvare Azat da Azizze. Per dimostrarlo, si scopre il petto e le porge la pistola: “Sparami se davvero credi che sia capace di tanto.” Reyan, in lacrime, getta via l’arma.
Finalmente capisce: Miran ha recitato solo per salvarli tutti. I due si abbracciano. L’amore vince, ma devono restare separati… per ora. Reyan proteggerà Miran fingendo il divorzio.
In un vicolo oscuro, si scopre l’alleato segreto di Harun: è Aslan. I due condividono lo stesso obiettivo: abbattere Azizze. Harun osserverà i Sadoglu, mentre Aslan resterà nell’ombra.
Azizze, intanto, è sconvolta dal ritorno di Aslan. È un alleato o un nemico? Quando i due si incontrano, lui chiede della lettera minatoria. Azizze glissa, ma lo supplica di restare nascosto. Aslan rifiuta. Vuole combattere. Ma nel suo cuore cova oscuri pensieri: “Azizze deve marcire all’inferno.”
Miran entra di nascosto alla villa Sadoglu per parlare con Azat, ma viene interrotto da Nasuh. Reyan recita una parte: lo caccia e finge di odiarlo per proteggerlo. I Sadoglu credono al teatrino. Azat interviene: “Ho difeso Miran per evitare altro sangue.” Ma Reyan prende una decisione dolorosa: rompe con Miran davanti a tutti. Finge il divorzio. Un gesto solo per salvarlo.
In casa Aslan, quest’ultimo si confida con Mahfuz. Mostra un quadro di Reyan e Miran a cavallo. Dice che è solo arte, ma Mahfuz non gli crede. Sospetta che Aslan sia ossessionato da Reyan. Intanto Miran e Firat si intrufolano nella casa. Trovano quel quadro. Miran si infuria, punta la pistola contro Aslan. Ma il quadro mostra entrambi: Reyan e lui. Aslan si difende: “Dipingo paesaggi e scene. Non conosco i soggetti.” Una verità a metà?
Azar affronta Reyan: ha visto Miran? Lei lo giustifica. Dice che Miran ha negato tutto. Ma la verità è un’altra. Reyan lo ama ancora.
Miran e Reyan si incontrano in segreto. Lui le racconta delle foto nella casa di Aslan. È certo che sia ossessionato da lei. Reyan gli chiede di non agire subito. “Aspettiamo.”
Intanto Mahfuz mette in guardia Aslan. “Rimani nell’ombra.” Ma Aslan vuole agire.
Firat espone a Miran un dubbio: il finto divorzio non convince i Sadoglu. Miran capisce: Reyan ha finto per salvarlo. Decide di riconquistare la fiducia di Azizze, fingendosi ancora legato alla vendetta. Un piano pericoloso.
Reyan confida a Melike i suoi veri sentimenti: “Non voglio divorziare da Miran.”
Intanto Gonul lascia la villa Aslanbey. È stanca delle bugie. Sultan la sostiene. Un duro colpo per Azizze.
Miran tenta un ultimo confronto con Hazar, ma quest’ultimo lo accusa. “Azat mi ha detto tutto.” Miran si difende: era tutta una recita. Hazar non gli crede. “Stai lontano dalla mia famiglia!”
Miran, con voce tremante, rivela: “Reyan sapeva tutto. Abbiamo finto per proteggerti.” Hazar resta senza parole, ma il dolore è troppo. Gli ordina comunque di sparire dalla loro vita.