Nel frattempo, Reyan rivela a Miran che Azize le aveva fornito i contatti del padre biologico, ma lei ha distrutto la busta. Miran, furioso, ricomincia a inveire contro la nonna, desideroso di affrontarla. Reyan lo ferma, temendo che anche questo sia un tentativo di Azize di manipolare il nipote. La punizione più grande per Azize sarà l’indifferenza. Reyan non si pente di aver strappato la busta, ma un brutto presentimento la assale: sicuramente la signora farà di tutto per farla incontrare con il suo vero padre. Reyan implora Miran di abbandonare la sua vendetta; è tempo di pensare al bene della loro famiglia e delle persone che amano. Dopo una breve riflessione, Miran le chiede di seguirlo, prendendola per mano. I due arrivano a casa di Azize. Miran vuole rispondere alla sua domanda davanti alla nonna, la vera responsabile di aver orchestrato tutta la sua vendetta.

A casa di Azize, Esma serve qualcosa da mangiare alla signora, che però ha lo stomaco chiuso. L’arrivo inaspettato di Miran e Reyan sorprende la nonna. Miran spiega che sua moglie gli ha chiesto di abbandonare la sua vendetta. Azize considera questa richiesta un oltraggio; Reyan non avrebbe dovuto permetterselo. Miran non è dello stesso avviso: da oggi, rinuncerà ufficialmente a vendicarsi. Reyan è sorpresa e lo guarda con grande ammirazione, mentre Azize gli rivolge uno sguardo carico di odio. I due giovani si prendono per mano, finalmente uniti e in pace. Miran non ha più alcun motivo per vendicarsi di Azar; questo crudele gioco orchestrato dalla nonna finisce qui. Azize gli ricorda che la vendetta non è solo sua, ma anche dei suoi genitori. Come può voltare le spalle alla sua famiglia? Ha ceduto all’amore ed è diventato schiavo del loro peggior nemico, gli Sadoglu. Ma il ragazzo non vuole più credere alle sue bugie; è a causa delle sue macchinazioni che la sua vita è stata completamente rovinata. Azize perde la pazienza e li caccia di casa. Si aggira furiosamente per le stanze della villa, seguita da Esma, che vorrebbe aiutarla. Alla fine, si rinchiude nella sua stanza e riflette: Miran ha perso la battaglia perché non è capace di eliminare il suo stesso sangue. Pronuncia il suo nome per intero: Miran Sadoglu.

Reyan e Miran sono più uniti che mai. Prima di salire in auto, la ragazza si ferma per guardare il marito con ammirazione e rispetto, felice che la sua vendetta sia finita. Ora possono finalmente vivere in pace. Miran dovrà affrontare gli errori del passato, ma da questo momento in poi vivrà solo per renderla felice e costruire una famiglia con lei. Tutto ciò di cui hanno bisogno è il loro amore. I due si abbracciano, entrambi commossi e finalmente in pace. Reyan chiede a Miran di accompagnarla dal padre; vuole rappacificarsi con lui.

Azar sta tornando a casa Sadoglu, dove lo attendono tutti i familiari, inclusi Harun e Yaren. Dopo aver incrociato lo sguardo della figlia, Azar chiede alla domestica di portargli Gul, perché non intende vivere nella stessa casa di Yaren. Cihan lo segue per provare a farlo ragionare. Azar sa di non poter cacciare Yaren, perché dopotutto è sua figlia, ma non può sopportare di stare sotto lo stesso tetto della ragazza. Andan si intromette nella conversazione, promettendo che la figlia si scuserà con lui. Non può abbandonare la casa perché è il figlio maggiore. Per Azar, però, le scuse di Yaren non hanno alcun valore, perché a causa sua ha perso tutto. La ragazza dovrà invece scusarsi con Reyan, oltre che con lo zio. Yaren sembra accettare di buon grado, ma appena apre la bocca si capisce che ha ben altre intenzioni: accusa nuovamente lo zio, scaricando su di lui ogni responsabilità. Lei non ha colpe, perché ha detto solo la verità. Azar, esasperato, la schiaffeggia, intimandole di chiudere la bocca. Arriva anche Gul. Mentre i due si incamminano, Cihan li ferma e annuncia la sua decisione: se c’è qualcuno che deve abbandonare la casa, quella è proprio Yaren. La ragazza lo guarda stupita. Andan prova a farlo ragionare, ma ormai la decisione è presa. Cihan chiede a Harun di allontanarla e le giura che, anche se dovesse morire qualcuno, lei non dovrà più avvicinarsi alla villa.

Nel frattempo, Elif è rinchiusa nella sua stanza mentre Azat prova invano a farla ragionare e a convincerla a parlare. Canife le ha preparato la cena, ma la ragazza non risponde. Secondo Canife, Elif è gelosa di Reyan, ma non dovrebbe più averne motivo. Azar si sfoga con la domestica, raccontando i ricordi dell’infanzia di Reyan. A causa dei loro problemi, non è mai riuscito a vedere la felicità negli occhi di sua figlia, e ora si sente responsabile di tutto questo. Mentre pronuncia queste parole, sostenendo che Reyan è tutta la sua vita, la ragazza arriva.

Reyan finalmente conforta il padre, mentre Miran li guarda da lontano. Ha deciso di perdonare Azar, perché per lei lui rappresenta il suo punto di riferimento. I due si stringono in un tenero abbraccio e all’improvviso vengono raggiunti da Gul, felicissima di rivedere la sorella. Abbraccia anche Andan e Cihan, che danno il benvenuto alla ragazza. Gul si fa promettere da Reyan che non la lascerà mai più.

Le due sorelle si allontanano per parlare in privato. Reyan confida a Gul di aver capito che, anche se non c’era posto per lei in quella casa, suo padre l’ha sempre resa felice. Si è ricordata che Azar aveva già provato a dirle la verità quando era piccola, ma poi aveva desistito. Reyan allora pronuncia le parole che Azar desiderava più sentire: “Sei tu il mio vero padre”. I due escono di casa. Reyan ha una sorpresa importante per Azar: Miran ha qualcosa di importante da dire a entrambi. La sua vendetta è ormai conclusa; anche Azize ne è informata. È arrivato il momento di concentrarsi sull’amore e sulla famiglia, piuttosto che sull’odio. Azar si commuove; ha aspettato a lungo questo momento e sperava che sarebbe successo prima o poi. Tuttavia, dichiara che continuerà a cercare l’assassino di Dilsa. I tre vengono interrotti da Gul e si abbracciano, finalmente felici di essersi ritrovati.

Durante la sera, Miran va a trovare Firat per comunicargli la sua decisione di abbandonare i suoi piani di vendetta. Firat è molto sorpreso, ma allo stesso tempo si congratula con l’amico, felice che l’era dell’odio sia finita. Miran ammette di averla abbandonata per amore di Reyan e di credere alla verità raccontata da Azar. Chiede scusa all’amico per averlo fatto soffrire e lo ringrazia per essergli sempre stato accanto. Per lui, Firat è come un fratello, e insieme ora costruiranno un altro futuro. Sultan assiste in disparte alla scena.

A casa Sadoglu è stato apparecchiato un tavolo in terrazza per festeggiare la famiglia riunita. Reyan parla della decisione di Miran, e tutti sono molto sollevati. Azat si scusa nuovamente con Reyan; non voleva mentirle, ma ha preferito rimanere in silenzio. Azar interviene e lo ferma: ora è il momento di festeggiare, non di pensare al passato. In disparte, Canife telefona ad Harun per raccontargli ciò che ha sentito. Harun appare turbato dalla scelta di Miran di rinunciare alla vendetta e dice a Canife di aspettare una sua chiamata per sapere come comportarsi in futuro. Subito dopo aver riagganciato con Canife, Harun chiama un suo alleato e lo informa dell’ultima notizia.

Elif si rinchiude nuovamente nella sua stanza. Reyan vorrebbe parlarle, ma Elif si nega, dicendo di non aver voglia di vedere nessuno. La raggiunge anche Azat, che le chiede di lasciarlo in pace. È strana da giorni e pensa che sia perché crede che lui provi qualcosa per Reyan. Nel frattempo, Azize è sola nell’oscurità e trama vendetta contro Miran. Apre un baule e prende una foto di famiglia. Cosa avrà in mente la signora Aslanbey? Sotto alcune vesti è nascosta una pistola. La prende ed esce nella notte.

Dopo cena, Azar esprime il desiderio di andare a trovare Sucran per riportarla a casa e per farle sapere che il piano di Miran si è concluso, anche se gli altri si oppongono perché non vogliono che guidi di notte. Nel frattempo, arriva anche Miran, che è stato chiamato da Azat affinché riesca a far ragionare Elif.

Al cimitero, Azize posa la pistola sulla lapide del figlio. Gli dice che Miran ha abbandonato il suo piano perché un figlio non può uccidere il suo stesso padre, ma lei non dimenticherà tutto il sangue versato, e tutti pagheranno. Intanto, Miran si reca alla porta di Elif per dirle che Azat vuole solo renderla felice e che, se desidera lasciare la villa, lui può portarla ovunque voglia. Elif tenta di rimandare la loro conversazione al giorno successivo, perché non si sente presentabile e ha bisogno di calmarsi. I due si lasciano con la promessa di risolvere le questioni in sospeso il giorno dopo.

Il giorno dopo, in separata sede, Azat informa Miran e Reyan che divorzieranno. Elif ha passato troppi momenti dolorosi e non riesce a superarli. Pensava che le cose sarebbero andate bene tra loro, ma così non funziona. Chiusa nella sua stanza, Elif si è tolta la fede dal dito, indossa l’abito da sposa e si avvia verso la terrazza a piedi nudi. Si dirige verso la strada, mentre nella sua mente rivivono i momenti della sua storia con Azat, incluso quello in cui lui le disse di non essere innamorato di lei. Azize è ancora al cimitero e rivela sulla tomba del figlio che, anche se ha tormentato molte persone nella sua vita, non ha ucciso nessuno. Ma ora le cose cambieranno: la signora ha intenzione di ammazzare Azat per poi rivelare la verità a Miran, e finalmente tutti sapranno com’è nata questa vendetta. Azize poi ordina a Mahmud di distruggere la lapide di Dilsa.

La mattina successiva, Reyan e Miran si svegliano finalmente in pace. Nel mentre, Andan si lamenta per i dolori della gravidanza quando sentono delle urla provenire dal patio. Si tratta di Azize, che ha varcato la soglia di casa Sadoglu impugnando una pistola ed è in cerca di Azar. Gul osserva la scena dalla balaustra delle scale. Cihan accorre e punta subito un’arma contro Azize, che minaccia di uccidere Azat se non lo porteranno a casa. Nel mentre, Andan continua a urlare; sta per partorire, ma Cihan la porta in ospedale. Azize giura che, se anche una sola persona uscirà dalla casa, lei farà sparare ad Azat. A casa Sadoglu arrivano anche Miran armato e Reyan, ma questo non basta a far desistere Azize. Tutti, però, sono obbligati a deporre le armi grazie all’arrivo della polizia, che sta cercando proprio Azat. Alcune persone hanno visto Elif entrare nel fiume durante la notte; le hanno detto di fermarsi, ma lei si è addentrata nell’acqua per togliersi la vita. Aveva lasciato una lettera sulla riva insieme alla sua carta d’identità, una “lettera da Dio” in cui diceva che ora potrà finalmente incontrare i suoi genitori. Azize è sconvolta e sulle prime, a causa dello shock, non vuole credere alla notizia. Nella stanza di Andan, invece, Canife nota che la signora potrebbe morire perché ci sono problemi con il parto. Infine, la polizia consegna la lettera e il documento di Elif. Tutti sono scioccati per la morte della ragazza, inclusa Azize, che piange e si contorce per il dolore.