Un nuovo misterioso personaggio irrompe nella trama de Il Paradiso delle Signore, e con il suo arrivo tutto cambia. Si chiama Fulvio, è un uomo dal passato oscuro, lo sguardo penetrante e le parole misurate, ma ciò che porta con sé è qualcosa di molto più grande: un segreto che potrebbe sconvolgere per sempre la vita di Rita, una delle Veneri più amate del grande magazzino.
Tutto comincia in una giornata apparentemente tranquilla. Il Paradiso è in fermento per l’arrivo di una nuova collezione autunnale. Rita, solare come sempre, si muove tra clienti e colleghi con il suo consueto entusiasmo. Ma qualcosa la turba. Da giorni riceve lettere anonime, brevi messaggi lasciati nella sua borsa o tra i cassetti della sartoria: “La verità sta per venire a galla.”, “Non tutto è come credi.”. All’inizio pensa sia uno scherzo, ma il tono delle parole è troppo serio per essere ignorato.
Poi, accade l’imprevedibile. Un uomo si presenta al Paradiso. Porta un cappotto lungo, una valigia logora e chiede espressamente di parlare con Rita. Si fa chiamare Fulvio Merati. Nessuno lo conosce, ma il suo volto nasconde una storia che presto verrà a galla. Quando Rita lo vede, il tempo si ferma. I suoi occhi si incrociano con quelli dell’uomo e qualcosa dentro di lei cambia. Un’intuizione? Un ricordo? Un brivido?
“Possiamo parlare in privato?”, chiede Fulvio con voce roca. Rita, seppur titubante, accetta. I due si ritirano nella caffetteria, lontano da sguardi indiscreti. Ed è lì che Fulvio pronuncia la frase che cambia tutto:
“Io potrei essere tuo padre.”
Rita rimane impietrita.
“Cosa… cosa stai dicendo?”
Fulvio spiega che, molti anni prima, ha avuto una relazione segreta con una donna di nome Adelaide, la madre di Rita. All’epoca, lui era un artista squattrinato, senza futuro. Adelaide veniva da una famiglia perbene, e la loro storia fu bruscamente interrotta. Poco dopo la fine della relazione, Fulvio partì per l’estero e perse ogni contatto con lei. Non ha mai saputo della nascita di Rita… fino a poco tempo fa, quando ha ricevuto una lettera anonima con la foto di Rita e una frase: “Questa potrebbe essere tua figlia.”
Rita, sconvolta, rifiuta di credere a quella possibilità.
“Mio padre è morto quando avevo dieci anni. Era un brav’uomo.”
Fulvio risponde con rispetto: “Non voglio togliergli nulla. Ma se c’è anche solo una possibilità che io sia tuo padre… non vuoi saperlo anche tu?”
Da quel momento, Rita è divisa tra il desiderio di sapere e la paura di scoprire una verità troppo dolorosa. Ne parla con Maria, la sua confidente più vicina. Maria la incoraggia a cercare la verità, anche se fa male.
“Meglio affrontare un dolore oggi che vivere con un dubbio per sempre.”
Nel frattempo, altri personaggi iniziano a sospettare qualcosa. Irene nota lo strano comportamento di Rita e la incalza. Alfredo segue Fulvio di nascosto e scopre che l’uomo alloggia in una pensione modesta e passa ore a scrivere lettere che poi non spedisce. Una di queste finisce nelle mani di Salvatore, e il contenuto è esplosivo:
“Cara Rita, vorrei solo poterti abbracciare almeno una volta. Anche se tu non vorrai mai sapere nulla di me, io ci sarò. Sempre.”
Il dubbio cresce, e Rita decide di affrontare sua madre. Va a trovarla, in lacrime, e le chiede:
“Mamma… Fulvio Merati è mio padre?”
Adelaide inizialmente nega, ma poi crolla. Le confessa che sì, c’è stata una storia con Fulvio. Ma la famiglia l’obbligò a sposare un altro uomo, per evitare lo scandalo.
“Avevo paura, Rita. Avevo solo 20 anni. E poi sei nata tu, la mia luce. Tuo padre ti ha amata come se fossi sangue del suo sangue.”
La verità è svelata, ma il dolore resta. Rita è confusa. Non sa se voler conoscere Fulvio davvero, se dargli un posto nella sua vita, o se chiudere quella porta per sempre.
Nel frattempo, Fulvio decide di andarsene. Lascia una lettera a Rita, in cui scrive:
“Non ti chiederò nulla. Né amore né perdono. Ma se un giorno sentirai il bisogno di sapere chi sono davvero… io ci sarò.”
Rita corre in stazione per fermarlo, ma è troppo tardi. Il treno è già partito. Lei resta lì, con la lettera stretta al petto, le lacrime che scorrono, e una certezza: la sua vita non sarà più la stessa.