Un nuovo terremoto emotivo sta per abbattersi su La Promessa. E il suo epicentro ha un nome preciso: Lisandro de Carvajal y Cifuentes, duca due volte nominato, grande di Spagna e soprattutto uomo fidato, mano destra del re Alfonso XI. Ma chi è davvero quest’uomo che entra in scena con passo regale e occhi che osservano tutto con giudizio tagliente?
Lisandro non è un personaggio qualunque. È il nobile più potente che sia mai apparso nella serie, più del duca dei Carril, più del duca degli Infantes. E non arriva al palazzo per caso. La sua presenza, tutt’altro che simbolica, è il segno tangibile che gli occhi della corona sono puntati sulla Promessa, come Leocadia aveva sempre temuto. E ora lo sanno tutti: l’allerta è reale, il pericolo concreto.
Ma facciamo un passo indietro: Lisandro è padre di Antonio, l’ex promesso sposo di Martina. Una promessa di matrimonio andata in frantumi tra scandali, baci rubati e onori familiari violati. Martina, inebriata da una festa mondana, aveva osato ciò che nella sua epoca era imperdonabile: un bacio al futuro sposo della sua migliore amica. Un bacio che costò caro non solo a lei, ma all’intera famiglia Luján. L’onore di entrambe le casate fu messo in discussione. I Carvajal e Cifuentes cercarono una riparazione: un matrimonio combinato per salvare le apparenze. Ma poi arrivò la rottura, la fuga a Luján, la morte di Fernando… e la reputazione di Lisandro ne uscì macchiata, qualcosa che un uomo del suo rango non dimentica né perdona.
Ora è tornato. Ma con quale scopo? La risposta si cela dietro il suo sguardo di ghiaccio, la sua compostezza perfetta e un passato che pesa come piombo.
L’accoglienza che riceve non è solo di cortesia: è paura. Leocadia è visibilmente turbata dalla sua presenza. La sua autorità mette a disagio persino chi comanda da tempo. Ma perché è qui? Vuole vendicarsi dei Luján? Vuole forse spodestarli, toglier loro titoli e terre?
I sospetti si infittiscono. Non dimentichiamo che Lisandro è stato probabilmente coinvolto nel ritiro del titolo a Curro, ormai svelato come figlio bastardo e rapito, il cui scandalo ha attraversato ogni salotto di Madrid. E se davvero fosse lui ad aver consigliato al re di colpire duramente la famiglia per vendicare l’affronto subito con Martina? Un uomo del suo rango, con accesso diretto al re, ha il potere di distruggere chiunque con un sussurro.
Il suo arrivo al palazzo non è solo un’apparizione. È una dichiarazione di guerra silenziosa. E tutti lo sentono. Ma Lisandro è un uomo astuto: non alza la voce, non mostra rabbia. Agisce nell’ombra. E forse, dietro quella calma glaciale, si nasconde un segreto ancora più sconvolgente: potrebbe essere il padre di Ángela? Le teorie si moltiplicano, gli sguardi tra lui e Leocadia sono tesi, e ogni parola sembra pesata.
Nel frattempo, nel palazzo, le trame si infittiscono: i Luján cercano di mantenere il controllo, ma il terreno sotto i loro piedi trema. Ogni passo di Lisandro è una minaccia, ogni silenzio una sentenza. E se davvero fosse lui ad orchestrare la fine della dinastia Luján? Se la sua permanenza non fosse temporanea, ma una conquista mascherata da visita?
Non dimentichiamo: Lisandro non è mai stato un personaggio secondario, anche quando non era presente in scena. Era già parte della storia. Ora che è arrivato, la sua ombra si allunga su ogni corridoio del palazzo.
La tensione è palpabile. Le relazioni, già fragili, rischiano di spezzarsi. E mentre il duca osserva tutto, i suoi veri intenti restano nascosti. Ma una cosa è certa: non ha dimenticato. Non ha perdonato. E non è venuto a fare amicizia.
Cosa accadrà ora? Lisandro si fermerà solo al castigo? O intende annientare completamente i Luján?
La Promessa non sarà più la stessa.
E questa è solo la quiete prima della tempesta.
Iscriviti, attiva la campanella e preparati: il duca ha appena cominciato a muovere i suoi pezzi.
Il gioco è ufficialmente aperto.