LA NOTTE NEL CUORE 10 AGOSTO EPISODIO 35: CIHAN AL LIMITE! UN GRIDO D’AIUTO CONTRO LA FOLLIA E IL DESTINO DI MELEK SULLA BILANCIA

Istanbul, Turchia – 10 Agosto. Il dramma inarrestabile di “La Notte Nel Cuore” ha raggiunto un nuovo, sconvolgente apice nell’episodio 35, lasciando gli spettatori con il fiato sospeso e i cuori in gola. Tra sequestri violenti, pestaggi brutali e decisioni strazianti, la serie continua a tessere una trama di amore, ossessione e tradimento che non lascia scampo. Il titolo dell’episodio, un grido disperato di Sevilay, “Cihan, ti prego… non diventare un assassino!”, risuona come un monito profetico in una notte dove ogni limite sembra destinato ad essere superato.

L’episodio si apre con l’illusione di una fuga. Sevilay e Nu, con il loro amore coraggioso come unica bussola, cercano di scivolare via dalle grinfie di Cihan. Ma la quiete è un miraggio, un sogno destinato a infrangersi in un battito di ciglia. I fari abbaglianti che si accendono nello specchietto retrovisore sono un presagio funesto: Cihan li ha trovati. La frenata brusca dell’auto interrompe ogni speranza, mentre l’ombra imponente di Cihan si staglia, la sua figura tesa riflessa nello specchietto, la pistola stretta nella mano.

Il confronto è immediato e carico di una tensione palpabile. Nu, in un gesto di puro e disperato eroismo, si interpone tra Cihan e Sevilay. Senza esitazione, apre la portiera e scatta fuori, piazzandosi saldo e immobile. Cihan, accecato dalla rabbia e dalla gelosia, punta Sevilay, le intima con voce roca e imperiosa di salire in macchina, di tornare da lui, “È mia moglie legale!” urla, affermando un possesso che è ormai solo una cruda finzione. Nu non si muove, la sua voce ferma rassicura Sevilay, la esorta a non cedere. In mezzo a loro, Sevilay, con le braccia tese, cerca disperatamente di placare la tempesta, implorando entrambi di fermarsi.


Ma Cihan è sordo a ogni supplica. Avida di vendetta, la sua furia è alimentata dall’arrivo dei suoi uomini, che si dispongono a circondare i due amanti, stringendo il cerchio. L’aria si fa tagliente. Cihan, con una minaccia che gela il sangue, le sussurra che se vuole vivere deve seguirlo. Nu, con la stessa indomita fermezza, le assicura che Cihan non le farà del male, lo definisce un “tiranno”. Sevilay gli crede, il suo sguardo fisso su Cihan, la convinzione che le sue siano solo parole vuote, minacce prive di reale intento omicida. Ma la calma di Cihan è solo la quiete prima della tempesta. Un colpo secco risuona nell’aria, la pallottola si conficca a terra a pochi centimetri da Nu. L’eco risuona nella notte.

Terrorizzata, Sevilay scatta, si lancia tra i due uomini, mettendosi fisicamente a protezione di Nu. Ma la sua mossa è vana. Gli uomini di Cihan si avvicinano, lo circondano, puntando le armi. In un attimo, Cihan afferra Sevilay e la spinge brutalmente dentro l’auto. Nu urla il suo nome, la voce spezzata dalla disperazione ma carica di una promessa: “Non avere paura, ti salverò!”. Cihan si volta un’ultima volta, un ghigno sprezzante sul volto, e grida a Nu di pensare prima a salvare se stesso. L’auto riparte, sfrecciando via, portando Sevilay lontano.

Dentro la macchina, Sevilay è preda di un terrore crescente, non per sé, ma per Nu. La sua voce trema mentre supplica Cihan di tornare indietro, di non cedere alla furia omicida. “Cihan, ti prego… non diventare un assassino!” Le sue parole si perdono nel silenzio ostinato di Cihan, le mani fisse sul volante, lo sguardo dritto davanti a sé, indifferente a ogni supplica. L’auto scompare nell’oscurità, lasciando Nu in balia dei suoi aguzzini.


Sulla strada, Bunyamin, un’ombra infida nel pantheon di Cihan, si volta verso Nu con un ghigno sinistro. “Il tuo tempo da eroe è finito”, sentenzia, prima di abbassare l’arma, non volendo sporcarsi le mani con un colpo facile. Inizia la tortura psicologica e fisica. Strappa il telefono dalle mani di Nu, lo getta via. Gli confisca i risparmi, promettendo di dividerli con i suoi uomini. Poi, trova il passaporto, lo apre e legge il nome della madre di Nu, Sumru. Nu, esasperato, gli sputa in faccia. La reazione è immediata e brutale: un pugno netto in pieno volto, Nu crolla a terra, gli uomini lo bloccano, mentre Bunyamin e i suoi si accaniscono su di lui con una ferocia inaudita. Il pestaggio si conclude, lasciano Nu incosciente, abbandonato sul ciglio della strada, e si spartiscono il bottino.

Parallelamente, la disperazione di Sevilay in auto non accenna a diminuire. Lo accusa di non rispettarla, lo minaccia di gettarsi fuori dall’auto in corsa. Cihan, al limite, esplode, urlandole di tacere. Sevilay si blocca, le lacrime le rigano il volto mentre scoppia in un pianto inconsolabile.

Cihan la porta in una casa isolata, sconosciuta a Sevilay. La trascina dentro, la rinchiude in una camera da letto. Sevilay, spaventata, gli chiede quali siano le sue intenzioni. Cihan, con voce carica di risentimento, la accusa di averlo tradito, di essere scappata con Nu, lo stesso uomo che, insieme a sua sorella Melek, li avrebbe ingannati. Sevilay si difende, ribadendo l’innocenza di Nu e accusando Cihan di essere lui il vero traditore, manipolatore come tutta la famiglia Sanalan.


Il confronto si fa intimo e agghiacciante. Cihan si lamenta di essere stato lasciato solo, ma Sevilay, con una calma che lo irrita, dichiara il suo amore sincero per Nu, la sua fede in ogni sua parola. Ribadisce che il loro matrimonio non ha mai avuto alcun valore. Cihan, con una calma forzata e inquietante, la incalza, la spinge lentamente ma con decisione verso il letto, ricordandole che lei è sua moglie legittima e Nu il suo nemico, complice dei nemici della sua famiglia. Sevilay finisce sul letto, Cihan le incombe sopra, gli occhi folli, le afferra il mento, la minaccia con parole crudeli: “Se mi consideri un uomo cattivo, allora sono curioso di vedere quanto posso essere crudele.”

Sevilay è paralizzata dal terrore. Cihan urla, chiedendole di rispondere, di confermare se lo ritiene malvagio. Ma proprio in quel momento, qualcosa si spezza in Cihan. Il suo respiro si mozza, le ginocchia cedono, crolla a terra in lacrime, sopraffatto dalla consapevolezza di ciò che sta facendo. Balbetta scuse, si rialza a fatica e barcolla fuori dalla stanza, lasciando Sevilay con gli occhi spalancati, il corpo rigido, realizzando di essere stata a un passo da qualcosa di terribile. Dalla finestra, lo vede fuori, ancora in lacrime, confuso, ammettendo di non capire cosa gli stia succedendo, confessando la sua folle ossessione per Melek, la donna che lo sta facendo impazzire.

Intanto, la tragedia si sviluppa su più fronti. Melek, con le mani tremanti e gli occhi rossi di pianto, cerca freneticamente su internet il numero di un ginecologo privato, un segreto pesante che la sta schiacciando. Sumru, preoccupata per i figli che non rispondono al telefono, trova conforto nelle parole gentili di Enise.


Lungo una strada, alcuni abitanti trovano Nu, ferito e incosciente. Lo soccorrono, lo caricano in macchina. Nu, riprendendo conoscenza, mormora un nome: “Tassin”. Gli uomini lo conoscono, chiamano subito il numero.

Nella casa isolata, Sevilay nota la giacca di Cihan sulla sedia. Trova il suo cellulare, indovina il codice e compone il numero di Nu. Ma il telefono di Nu è ancora lì, rotto, abbandonato sulla strada. Nessuna risposta. Cihan rientra, la vede, le strappa il telefono dalle mani. Le sue parole sono secche, fredde, intrise di veleno: “È inutile. Nu ti vuole solo del male. È una pedina, un burattino mosso da qualcuno più potente nell’ombra.” Sevilay non si trattiene, gli rinfaccia il suo amore per Melek, accusandolo di sfogare su di lei la sua rabbia. Cihan la fissa, la voce gelida: “Melek per me non esiste più, è morta. E anche Nu dovrebbe esserlo per te. Dimenticalo, è pericoloso, ti farà solo del male.” Sevilay, con voce ferma e mani tremanti, gli risponde per le rime, ricordandogli che neanche lui è “pulito”, che le sue azioni lo dimostrano. Cihan si irrigidisce, poi crolla, ammette i suoi errori, chiede perdono, le parole gli escono a fatica. Sevilay lo osserva in silenzio. Cihan insiste, le chiede di ricordare che tra loro non c’è mai stato nulla di “cattivo”, poi si volta e dichiara, prima di uscire, che non la rivedrà più.

Melek, intanto, rimane ferma davanti alla finestra, il volto bagnato di lacrime, gli occhi persi. Tassin la vede, si reca in cucina, chiede a Kadri dove sia Nu. Kadri risponde che è uscito presto. Tassin si blocca, non gli aveva dato alcun incarico. Prende il telefono, chiama Nu, nessuna risposta. Si rivolge a Kadri, vuole sapere perché Melek sia così distrutta. Kadri esita, ma Tassin intuisce la verità. La domanda è netta: “Melek è incinta?”. Kadri, sorpresa, lascia cadere il bicchiere, annuisce. In quel momento, il telefono squilla: è la chiamata che lo informa del brutale pestaggio di Nu. Tassin dà un indirizzo preciso, ordina che Nu venga portato lì, e impone a Kadri il silenzio assoluto con Melek. Ma proprio allora, Melek entra in cucina. Tassin si ricompone, le dice di avere degli impegni e la saluta in fretta. Melek, insospettita dalla sua fretta, chiede a Kadri se sia successo qualcosa. Kadri mantiene la calma, cambia discorso.


Tassin chiama subito un medico amico, Mustafa, chiedendogli aiuto per Nu. Contemporaneamente, Melek, ancora con gli occhi gonfi, chiama il ginecologo, fissa un appuntamento, piangendo.

Cihan, intanto, sta riportando Sevilay a casa. Un Samet impaziente lo chiama, ma Cihan è irritato. Hikmet, alla villa, insiste che Sevilay sia punita. Samet tenta di calmarla, ma Hikmet è implacabile, ossessionata dal controllo e dall’eredità. Samet le ricorda che Sevilay ha firmato un debito enorme. Esat, stufo, si lamenta di sentire parlare solo di Sevilay.

Finalmente Cihan e Sevilay arrivano alla villa Dayi San. Di fronte a Hikmet, Samet ed Esat, Cihan chiama tutte le domestiche. Con una dichiarazione gelida e inequivocabile, proclama Sevilay prigioniera all’interno della villa, isolata da ogni contatto con il mondo esterno, senza telefono, senza comunicazioni. Minaccia chiunque osi aiutarla di essere bandito dalla città. Le dice che può fare ciò che vuole all’interno delle mura, ma non potrà mai oltrepassare i confini della proprietà. La sua è una prigionia fino a quando non dimenticherà Nu, un tentativo di “protezione” che nasconde una possessività malata. Chiede se ha capito le sue intenzioni. Il silenzio di Sevilay provoca Hikmet, che le urla di rispondere. Cihan si infuria con Hikmet, ordinandole di non intromettersi.


Allora Sevilay parla. La sua voce è ferma, carica di dignità. “Davanti a me non c’è un marito, ma un mostro. Uno che nasconde la sua rabbia dietro la maschera della protezione.” Lo sfida: “Puoi tenermi rinchiusa quanto vuoi, ma non potrai mai spezzare l’amore che provo per Nu, né cancellare la convinzione che Melek e Nu non hanno mai avuto cattive intenzioni.” Aggiunge che un giorno Cihan capirà, e spera che succeda prima che faccia qualcosa di irreparabile. Poi si allontana, entrando in silenzio nella sua stanza, mentre alle sue spalle Hikmet la chiama sottovoce “sciocca”.

Altrove, Melek dice a Kadri di dover uscire per una questione importante. Kadri la guarda, le chiede di non fare nulla di cui potrebbe pentirsi. Sumru, intanto, ha successo nel vendere tappeti, con la visibile invidia dei colleghi e la soddisfazione di Gerk, che le permette di tenere l’intero incasso come premio.

Mustafa, il medico amico di Tassin, presta i primi soccorsi a Nu. Tassin, osservando i lividi, capisce subito chi siano i responsabili: la famiglia Sanalan. Nu annuisce, indica che erano in cinque, e supplica Tassin di non dire nulla a Melek. Tassin promette. Poco dopo, Tassin chiama Melek, mentendo sul motivo dell’assenza di Nu, dicendole che è andato a sbrigare delle faccende a Kayseri e ha dimenticato il cellulare. Melek si tranquillizza, non sapendo la verità.


Melek entra nello studio medico, si siede, guarda il dottore e dichiara la sua intenzione di abortire. Il medico la rassicura che gli esami sono a posto e propone una visita. Lei annuisce appena. Nel frattempo, Selçuk arriva con dei viveri per Nu, e Tassin gli chiede di preparare una zuppa. Il medico, mentre visita Nu, chiede a Tassin perché non lo abbia portato in ospedale. La risposta è decisa: “Lì lo avrebbero trovato e ucciso. È troppo rischioso.”

Durante la visita, il medico propone a Melek un’ecografia. Melek scuote la testa, non vuole vedere il bambino. Ma il medico la convince. Dopo l’esame, le mostra l’immagine, chiedendole se è davvero sicura della sua decisione, ricordandole che non si potrà tornare indietro.

Nella villa, la segretaria consegna a Cihan il modulo di licenziamento di Melek. Cihan esita un attimo, poi firma, e con rabbia scaglia il foglio via dalla scrivania, dichiarando che Melek è stata la più grande delusione della sua vita.


Melek esce dall’ambulatorio, stringendo in mano l’immagine dell’ecografia. Cammina per strada, lo sguardo perso, qualcosa in lei è cambiato. È chiara la decisione di tenere il bambino. Ma d’improvviso, un’auto si ferma davanti a lei. È Cihan. Melek nasconde in fretta l’immagine. Cihan la guarda, convinto che il loro incontro non sia casuale, che lei lo stia seguendo. Melek sorride amaramente, con sarcasmo: “Certo, ti sto seguendo perché mi hai spezzato il cuore.” Aggiunge che si sbaglia se pensa che lei sia priva di volontà. Si allontana. Rimasta sola, Melek riprende l’immagine dell’ecografia, la guarda, poi si volta un istante verso l’auto di Cihan, ancora ferma.

Poco dopo, Melek si rifugia in montagna. Riascolta le parole umilianti di Cihan, che le pesano addosso come macigni. Le lacrime iniziano a scendere. Stringe l’immagine tra le dita, poi la accartoccia con forza e la getta a terra. La decisione è presa. Torna sui suoi passi e si dirige verso l’ospedale. Vuole abortire.

Quest’episodio ci ha spinto ancora più a fondo nelle emozioni contorte e nelle scelte disperate dei personaggi. La tensione è palpabile, il dramma inarrestabile. Cosa riserva il destino a Nu, a Sevilay e al bambino non ancora nato di Melek?


E tu, cosa ne pensi? Melek prenderà davvero la decisione finale di abortire o all’ultimo cambierà idea? Scrivilo nei commenti e iscriviti per non perdere i prossimi, sconvolgenti aggiornamenti de “La Notte Nel Cuore”. Ci vediamo al prossimo episodio!

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