Un nuovo giorno sorge sopra il palazzo de La Promessa, ma l’alba porta con sé non luce… bensì tempesta. La figura che ritorna non è solo una donna: Eugenia Izquierdo, mandata come un “regalo” dal Conte Ayala, riappare tra i marmi antichi della tenuta come una maledizione risvegliata dal passato. Il suo volto segnato dalla sofferenza non nasconde più il dolore ma promette resa dei conti.
La Stoccata di Ayala: Un Ritorno che Brucia
Lorenzo, sorpreso e furioso, scopre che Eugenia non è solo viva e presente, ma accolta con gentilezza da Don Alonso e dagli altri. Il suo sguardo si fa tagliente, la rabbia si insinua come veleno. Il Conte Ayala, freddo e compiaciuto, lo attende con un bicchiere di vino in mano e un sorriso beffardo sulle labbra. Tra loro si consuma un duello fatto di parole taglienti e minacce velate. Ayala non ha timore. Anzi, annuncia con spietata chiarezza che questa è solo la prima mossa.
Lorenzo, accecato dalla rabbia, corre da Leocadia, la sua fedele alleata. Le urla, la strattona, la avvisa: Eugenia è pericolosa. Sa troppo. Ricorda troppo. Ma Leocadia, inizialmente scettica, comprende che qualcosa di grave si cela dietro quegli occhi sereni.
Un Incontro con l’Ombra
Lorenzo decide di affrontare Eugenia. La trova seduta nel giardino, il viso illuminato da una finta calma. Le parole tra i due sono morbide, ma il sottotesto è una lama affilata. Eugenia finge smarrimento, accenna ad amnesie e sogni confusi. Lorenzo, sollevato, crede di aver scampato il pericolo. Ma quando si allontana, Eugenia chiude il libro sulle gambe… e dentro c’è un diario. Il diario del giorno dell’incidente.
Ricorda tutto. L’auto, Lorenzo alla guida, l’urto, l’odio nei suoi occhi. La caduta. Il buio. La sedia a rotelle. Il tradimento. E adesso, è pronta a distruggere chi l’ha ridotta così.
Il Giorno della Verità
Il mattino seguente, sotto un cielo carico di presagi, Eugenia entra nella sala grande, dove Don Alonso, Catalina, Manuel e altri sono riuniti. Il suo ingresso è solenne, quasi sacrale. Chiede silenzio. Chiede giustizia.
E poi lo dice. Davanti a tutti. “Lorenzo de la Mata ha causato il mio incidente. Mi ha quasi uccisa. È colpa sua se sono su questa sedia.”
Il gelo cala. Tutti restano immobili. Lorenzo, appena entrato, impallidisce. Prova a negare, a gridare alla follia. Ma Eugenia ha le prove: un diario, una denuncia mai ascoltata, testimonianze sepolte dal potere.
Don Alonso è sconvolto. Catalina piange. Il conte Ayala osserva la scena compiaciuto. Ed è in quel momento che entra l’ufficiale di giustizia Burdina, con due guardie.
“Lorenzo de la Mata, sei in arresto. Tentato omicidio. Ostruzione alla giustizia.”
Lorenzo si dibatte, grida, insulta, ma viene ammanettato davanti a tutti. Viene trascinato via come un criminale qualsiasi. Gli occhi di Eugenia lo seguono, freddi, invincibili. Ha vinto.
Le Conseguenze del Terremoto
Il palazzo è scosso. Don Alonso crolla sotto il peso dell’umiliazione. Catalina non riesce a credere che l’uomo che considerava un secondo padre sia un mostro. Manuel è diviso tra la rabbia e il sollievo. Petra, nel corridoio, sussurra che la verità ha sempre una voce.
Leocadia, invece, si chiude nei suoi pensieri. Sa che Ayala è il vero burattinaio, ma ora anche Eugenia è un problema fuori controllo. La sua maschera è intatta, ma dentro comincia a serpeggiare la paura.
Eugenia: La Regina Inattesa
Eugenia non si ferma. Dopo la rivelazione, si isola. Continua a sfogliare il diario, prende appunti, ripassa mentalmente i prossimi passi. Non è solo vendetta: è giustizia.
Il personale la guarda con occhi diversi. Rómulo la osserva da lontano, Emilia le porta da bere con mani tremanti. Sanno che nulla sarà più come prima.
Nuove Ombre sul Futuro
Mentre Lorenzo languisce in una cella, e Don Alonso si chiude in un silenzio pieno di vergogna, altre trame si muovono:
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Curro si avvicina ad Eugenia, sperando che lei possa rivelargli qualcosa sul suo passato.
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Martina osserva tutto con occhi lucidi, combattuta tra il dolore e l’orgoglio per la zia.
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Manuel si interroga se anche lui abbia vissuto troppo a lungo in una bugia.
E nel buio del suo studio, il Conte Ayala sorseggia un altro bicchiere di vino. Un pezzo è caduto. Ma la partita è appena iniziata.