Nei prossimi e intensissimi episodi de La Promessa, il sogno di volare di Manuel si trasformerà in un incubo che scuoterà le fondamenta del palazzo e svelerà una cospirazione tanto glaciale quanto calcolata. Quello che era iniziato come un progetto pieno di entusiasmo, fatica e amicizia tra Manuel, Toño ed Enora, culminerà in un disastro aereo che metterà in pericolo la vita dell’erede… e porterà alla luce un tradimento impensabile.
La nascita di un sogno
Tutto ha inizio nel vecchio granaio del palazzo, trasformato in un’officina improvvisata. Qui, tra martelli, disegni tecnici e pezzi di legno, prende vita un sogno: la costruzione del primo aereo ideato da Manuel, con la collaborazione pratica di Toño e l’intelligenza brillante di Enora. Giorno dopo giorno, le ali di quell’ambizione si modellano sotto le loro mani, con ogni vite serrata con cura, ogni calcolo rivisto con attenzione. Il legame tra loro cresce: ciò che comincia come un progetto tecnico si trasforma presto in una storia d’amore silenziosa e profonda.
L’aereo diventa molto più di un’invenzione: è il simbolo della rinascita di Manuel, il primo vero scopo oltre il suo titolo nobiliare. Enora, grazie alla sua formazione all’estero, fornisce soluzioni ingegnose; Toño, con le sue mani esperte, realizza ogni dettaglio. E Manuel, con occhi sognanti e mani tremanti di emozione, guida la costruzione con una dedizione assoluta.
Il primo bacio e una decisione che cambia tutto
Una notte, tra schemi e bulloni, in una luce fioca e complice, Manuel ed Enora si baciano per la prima volta. È un momento tenero, inevitabile, che sigilla ciò che era già evidente nei loro sguardi. Il giorno dopo, incoraggiati dall’armonia tra cuore e mente, decidono di iscriversi a una prestigiosa competizione aeronautica sponsorizzata da ingegneri spagnoli.
All’inizio Manuel è titubante. Ma Enora, con determinazione ferma, lo sprona: “Questo aereo deve volare. Il mondo ha bisogno di vederlo.” Poco dopo, accade l’impensabile: il marchese Alonso, padre di Manuel, entra nell’officina con il giornale in mano… e un annuncio sorprendente. Non solo sostiene la scelta del figlio, ma decide di finanziare la partecipazione. Un gesto che cambia tutto.
Ma non tutti al palazzo sono entusiasti.
Una cospirazione nell’ombra
Leocadia, notando il crescente successo di Manuel, lo percepisce come una minaccia. E decide di distruggerlo. Con l’aiuto della domestica Petra, compie un atto meschino: sabota l’aereo. Allenta appena una piccola componente dell’asse di trasmissione: abbastanza da provocare vibrazioni pericolose in volo, ma non visibili a occhio nudo. Un sabotaggio subdolo, invisibile… ma letale.
Tuttavia, qualcuno ascolta parte della loro conversazione dietro una porta chiusa…
L’incidente che paralizza tutti
Il giorno della gara arriva. Il campo vicino alla capitale è affollato di spettatori, ingegneri e giornalisti. L’atmosfera è festosa. Manuel, elegante nella sua giacca chiara, sale sull’aereo. Toño regola gli ultimi bulloni. Enora, con le mani tremanti, controlla il pannello comandi per l’ennesima volta. “Tutto a posto”, sussurra.
Applausi. Il motore ruggisce. Le eliche girano. Il velivolo prende velocità sulla pista… e si alza da terra. Ma dopo pochi secondi, il suono cambia. Qualcosa scricchiola. Il controllo del volo non risponde. L’aereo si sbilancia. Poi una brusca virata. Un tonfo. Polvere. Gente che urla.
Manuel è privo di sensi, il viso insanguinato. Viene trasportato d’urgenza al palazzo. I medici combattono per tenerlo in vita. Enora, in lacrime, si accusa: “Forse ho sbagliato nei calcoli…”. Ma Toño, sospettoso, corre al granaio e smonta il motore. Quello che scopre gli ghiaccia il sangue: una rondella montata al contrario.
“È stato un sabotaggio.”
Il processo della verità
Dopo giorni di tensione, Manuel si risveglia. È debole, ma lucido. Guarda Enora e le sussurra: “Tu non sbagli. Qualcuno voleva uccidermi.” Poco dopo, nel grande salone, alla presenza di nobili e servitù, Manuel accusa pubblicamente: “Non è stato un incidente. È stato un crimine.”
Toño mostra la parte manomessa. Pía, la domestica che aveva sentito tutto, conferma. Poi arriva il colpo di scena: Petra confessa tutto. “È stata lei. È stata Leocadia a ordinarmelo.” Leocadia nega. Poi tenta di fuggire. Ma viene arrestata insieme a Petra. Il silenzio scende sul salone. Tutti osservano, increduli.
Una nuova era… con il cielo ancora aperto
Manuel, sopravvissuto ma segnato, non si arrende. Il dolore lo rafforza. La fiducia del padre cresce. I servitori lo guardano con rispetto. E Enora, con amore. Il sogno di volare non è morto: è più vivo che mai.
Davanti ai rottami dell’aereo, Manuel pronuncia parole che resteranno scolpite nella memoria di tutti:
“Il cielo non è per i malvagi.
Il cielo è per i coraggiosi.”
E lui lo è.
Più che mai.
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