Dopo tre anni di attesa, Storia di una famiglia perbene torna a incendiare il prime time di Canale 5 con una seconda stagione potente, viscerale e ricca di colpi di scena. In sole quattro puntate – la serie diretta da Stefano Reali scava ancora più a fondo nei legami familiari spezzati, nelle promesse mai dimenticate e nei dolori che diventano lotta.
Al centro del racconto, come una fiamma che non si spegne, Maria De Santis, soprannominata “Malacarne”. Non è più la ragazzina ribelle che sognava di fuggire. Ora è una donna. Una leader. Una combattente. In un quartiere soffocato dal potere della criminalità organizzata, Maria si alza ogni mattina con un solo scopo: proteggere i giovani dalla ragnatela del crimine che minaccia di inghiottirli.
Episodio dopo episodio: la discesa nell’inferno della verità
Nel primo episodio (11 ottobre), la tensione esplode fin da subito. Maria affronta la dura realtà del carcere dove è rinchiuso Michele Straziota, il suo amore tormentato. Michele è accusato, giudicato, dimenticato. Ma lei non ci sta. Sente che dietro la sua detenzione si nasconde qualcosa. Una verità sporca. Una condanna scritta da chi ha interesse a farlo sparire.
Il secondo episodio (18 ottobre) sprofonda ancora di più nella guerra tra i De Santis e gli Straziota. Antonio, il padre di Maria, interpretato da un intenso Giuseppe Zeno, torna in scena con la determinazione di chi ha perso tutto ma non ha smesso di lottare. Lui e Teresa (Simona Cavallari) cercano di fare luce su ciò che è accaduto in passato. Ma più scavano, più il terreno si sgretola sotto i loro piedi. La verità, forse, è più pericolosa della menzogna.
Il terzo episodio (25 ottobre) è un crescendo di minacce e rivelazioni. Maria scopre che il quartiere è infiltrato. Che qualcuno di vicino tradisce. E mentre le alleanze si frantumano e i clan si preparano a una nuova offensiva, lei prende una decisione che cambierà tutto: esporsi pubblicamente. Parlare. Raccontare ciò che sa. Anche a costo della propria vita.
Ma è nel quarto e ultimo episodio (1° novembre) che la serie raggiunge il suo apice emotivo. Il processo contro Michele è ormai alle porte. Le prove sembrano schiaccianti. Ma Maria, Antonio e Teresa non mollano. Con l’aiuto di Francesco Falco, ex delinquente e ora protettore silenzioso, tentano un ultimo gesto disperato per ribaltare tutto. Un documento, un testimone, una registrazione rubata… tutto si gioca sul filo del rasoio.
Un finale che brucia
Quando il giudice pronuncia la sentenza, il silenzio è assoluto. Ogni sguardo è carico di aspettativa, di paura, di fede. E poi… la svolta. Michele viene assolto per mancanza di prove determinanti. Ma il prezzo da pagare è altissimo. Uno dei testimoni scompare. Qualcuno muore. Il sangue torna a scorrere nelle strade di Bari Vecchia.
Nel finale, Maria cammina per il quartiere con passo deciso. Gli occhi pieni di stanchezza, ma anche di fuoco. La sua famiglia è ancora in piedi. Ma la lotta non è finita. La criminalità non arretra. Ma nemmeno lei.
Un cast che emoziona
A rendere indimenticabile questa seconda stagione è un cast che brilla in ogni scena:
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Federica Torchetti è una Maria intensa, rabbiosa, fragile e forte allo stesso tempo.
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Giuseppe Zeno è un Antonio tormentato, disposto a tutto per la verità.
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Simona Cavallari dà corpo e anima a una Teresa madre coraggio, dolce ma indomabile.
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Carmine Buschini (Michele) incarna la redenzione e la resistenza.
Quattro puntate, un solo messaggio: la famiglia è resistenza
Girata tra Bari, Monopoli, Giovinazzo, Molfetta e Bisceglie, Storia di una famiglia perbene 2 non è solo una serie familiare. È un grido contro l’omertà. È una dichiarazione d’amore verso chi, anche quando è solo contro tutti, sceglie di non piegarsi. È una storia di chi perde tutto, ma non rinuncia alla propria dignità.
E mentre scorrono i titoli di coda dell’ultima puntata, resta un’unica certezza: la promessa fatta in silenzio, in un abbraccio spezzato dal carcere, può diventare la forza che cambia tutto.