Nel cuore pulsante della Bari degli anni ’90, dove gli odori di mare e cemento si mischiano al peso dei segreti familiari, un nuovo capitolo della saga dei De Santis prende forma. Storia di una famiglia perbene 2 si apre con una scena carica di tensione: Maria, giovane donna forte e determinata, viene affrontata in un vicolo da un uomo che incarna il potere e la minaccia. È il nonno di Michele, un patriarca oscuro dei Straziota, e il suo messaggio è chiaro come il sole: “Devi stare lontana da mio nipote.”
Non è una supplica, non è un consiglio. È un ordine. Uno di quelli che non si disobbediscono senza pagarne le conseguenze.
Maria rimane impietrita. Il suo cuore batte forte. Non è la prima volta che affronta opposizione per il suo amore verso Michele, ma questa volta l’atmosfera è diversa. Gli occhi dell’uomo sono carichi di una determinazione feroce, e c’è qualcosa di inquietante nella sua voce. Non è solo odio verso una De Santis. C’è paura. C’è un segreto.
L’ombra che ritorna
Maria, tornata a casa, si sente osservata. Ha la sensazione costante che qualcuno la segua, che ogni suo passo sia monitorato. E quando lo racconta a Michele, anche lui confessa di essere stato messo in guardia. I due si abbracciano con forza, ma le parole che si scambiano sono piene di incertezza: “Se ci separiamo ora… vuol dire che abbiamo perso,” sussurra Maria. “Ma se restiamo insieme, rischiamo tutto,” risponde Michele.
Nel frattempo, Teresa De Santis, madre di Maria, scopre una lettera anonima nella cassetta postale. Contiene una sola frase scritta a mano: “La verità vi distruggerà.” Teresa la brucia, ma dentro di sé sa che i vecchi scheletri stanno bussando.
Una faida mai sopita
La rivalità tra le famiglie De Santis e Straziota si tinge di sangue e bugie. Un vecchio processo giudiziario, archiviato anni prima, sembra tornare a galla. E tra le carte, Maria scopre un dettaglio che le toglie il respiro: un tempo suo padre Antonio e Don Nicola Straziota erano amici intimi, legati da affari loschi che coinvolgevano armi, porti e tangenti. Una rottura improvvisa trasformò quell’alleanza in odio.
Potrebbe essere questo il vero motivo per cui il nonno di Michele vuole separarli? Una vendetta mai consumata?
Un amore sotto assedio
Maria viene seguita, fotografata, minacciata. Riceve una telefonata anonima: “O lasci Michele o sarà lui a soffrire.” Intorno a lei, le persone iniziano a prenderle le distanze. A scuola, viene additata come “la figlia della vergogna”. I vicini evitano lo sguardo. Anche suo fratello Vincenzo le chiede di lasciar perdere: “Non possiamo affrontare un’altra guerra, Maria.”
Ma Maria non è più una ragazzina. Ricorda le parole di suo padre: “La verità si guarda negli occhi. Sempre.” Così inizia a indagare.
Un diario scomparso
Con l’aiuto di Pia, ex amante di Antonio e ora vicina alla famiglia, Maria entra in possesso del diario di Don Nicola, trafugato da una vecchia serva malata di cancro e decisa a svuotare la coscienza prima di morire. In quelle pagine è custodita una rivelazione scioccante: Michele potrebbe non essere un vero Straziota.
Il diario accenna a una notte di silenzio e terrore in cui una donna morì e un neonato venne scambiato per proteggere l’onore di qualcuno. E proprio quel bambino potrebbe essere Michele. Maria è devastata. Se ciò fosse vero, allora il loro amore è ancora più minacciato: non solo dalle faide, ma anche da una bugia genetica.
Un piano per fuggire
Maria e Michele decidono di fuggire. Vogliono andarsene, lasciare tutto alle spalle, iniziare una nuova vita lontano da Bari. Ma prima, vogliono svelare la verità. Organizzano un incontro con Simona, la sorella di Don Nicola, che conosce ogni dettaglio del passato. Simona accetta, ma il giorno dell’incontro non si presenta.
Al suo posto arriva un sicario, mandato dal nonno di Michele. È lì per “dare una lezione”. Ma Michele riesce a fermarlo. Lo affronta, lo mette al tappeto, ma capisce che ormai il cerchio si sta chiudendo.
Il confronto finale
Maria va al porto, nel vecchio magazzino dove tutto ebbe inizio tra De Santis e Straziota. Lì trova Don Nicola, seduto su una sedia di ferro, fumando in silenzio. La guarda, poi le dice: “Sei come tuo padre. Troppo curiosa per vivere a lungo.”
Ma Maria ha con sé il diario. Lo poggia sul tavolo. “Non voglio vendetta. Voglio verità. Michele merita di sapere chi è.” Don Nicola la osserva. “Tu credi che la verità salvi. La verità uccide.”
Poi, senza dire altro, si alza e se ne va. Ma il gesto è sufficiente: ha confermato tutto.
Il futuro incerto
Maria e Michele non fuggono. Decidono di restare. Di lottare. Di affrontare insieme il giudizio della città, delle famiglie, del passato. I due si presentano insieme alla festa di San Nicola, tenendosi per mano davanti a tutti. I mormorii si sprecano. Ma Maria alza la testa. E quando incrocia lo sguardo del nonno di Michele, lui distoglie gli occhi.
La guerra non è finita. Ma è iniziata una nuova era.