Nel cuore elegante e antico di Lucca, dove le strade sembrano custodire sussurri del passato e le facciate dei palazzi raccontano storie mai dette, la famiglia Moretti continua a essere simbolo di rettitudine e cultura. La loro storica libreria, ereditata di generazione in generazione, è considerata un tempio della memoria cittadina. Ma dietro i sorrisi, dietro i libri ordinati sugli scaffali, si cela una verità così oscura da far tremare le fondamenta della loro rispettabilità.
Tutto ha inizio con Giulia Moretti, giovane appassionata di storia e determinata a far luce sulle radici della sua famiglia. Un giorno, salendo nella soffitta della libreria per cercare vecchi testi, trova una cassa polverosa chiusa da un lucchetto arrugginito. All’interno, lettere e documenti datati 1943, firmati da Alberto Moretti, prozio di Giulia, una figura da sempre circondata da un’aura di mistero.
In quelle lettere, Giulia scopre qualcosa di sconvolgente: Alberto, per salvare la libreria e la famiglia durante gli anni più bui del fascismo, avrebbe stretto un patto con il regime, fornendo informazioni e collaborando segretamente con alcuni ufficiali. Quello che sembrava un uomo vittima della guerra, forse era anche un complice silenzioso della dittatura.
La rabbia della verità
Sconvolta, Giulia si confida con il fratello Leonardo, un giovane scrittore idealista, che da sempre ha visto la loro storia familiare come simbolo di onestà. Insieme iniziano a ricostruire il passato, scoprendo un intricato intreccio di scelte morali ambigue, compromessi dolorosi e conseguenze taciute. Le lettere di Alberto parlano di riunioni notturne, di documenti nascosti, di nomi segnati su elenchi neri.
Il confronto con i genitori, Paolo e Carla Moretti, è inevitabile. La famiglia si riunisce nel salotto della casa sopra la libreria, tra lacrime e tensione. Paolo, uomo silenzioso e riservato, finalmente confessa: “Sapevo. L’ho sempre saputo. Ma se avessi detto qualcosa, tutto sarebbe crollato.” Carla, invece, si chiude nel silenzio, incapace di accettare che l’eredità morale dei Moretti possa essere macchiata da un passato così oscuro.
Una minaccia silenziosa
Mentre i rapporti si incrinano e la famiglia cerca un fragile equilibrio, una nuova minaccia emerge. Giulia riceve una lettera anonima, scritta a mano: “So cosa hai trovato. Il nome Moretti non sarà più sinonimo di onore se parlerai.” Chi ha scritto quella lettera? Come può qualcuno conoscere ciò che è rimasto nascosto per quasi 80 anni?
Nel frattempo, Leonardo riceve una telefonata criptica da un editore milanese, interessato a pubblicare “la vera storia dei Moretti”. Qualcuno sta vendendo la verità? O peggio, usandola come arma?
Una rete di inganni
Mentre i Moretti cercano risposte, scoprono che il misterioso ricattatore è legato a un vecchio collaboratore del regime, oggi potente uomo d’affari con interessi nella riqualificazione del centro storico. Il passato di Alberto potrebbe essere usato per espropriare la libreria e cancellare la memoria di una famiglia intera.
La situazione si fa ancora più tesa quando Giulia viene seguita per strada, il suo scooter manomesso, la libreria vandalizzata con una scritta rossa: “Traditori.”
Leonardo, sempre più tormentato, vuole pubblicare tutto. “Meglio una verità dolorosa che una menzogna comoda,” dice. Ma Giulia, pur combattuta, ha paura: “E se papà ha ragione? E se tutto questo ci distrugge?”
Il confronto con la città
Le voci iniziano a girare. Alcuni vecchi clienti smettono di entrare in libreria. Un articolo anonimo sul quotidiano locale parla di “collaborazionisti sepolti tra i libri”. La reputazione della famiglia vacilla. Il sindaco stesso chiama Paolo Moretti: “Fermate tutto prima che diventi uno scandalo pubblico.”
Ma Giulia non si arrende. Decide di parlare con un’anziana partigiana, Adelaide Sarti, che conosceva Alberto. La donna, ora 96enne, la accoglie con lucidità sorprendente: “Alberto ha fatto ciò che credeva giusto. A volte per salvare una vita, si tradiscono cento ideali. Ma io non l’ho mai perdonato.”
Le sue parole sono una lama che taglia ogni illusione. La verità è più complessa della menzogna.
Il giorno della verità
Giulia e Leonardo decidono di organizzare una serata pubblica nella libreria, invitando storici, giornalisti e cittadini. Proiettano le lettere di Alberto, leggono stralci, aprono un dibattito. Paolo li guarda, fiero ma affranto. Carla, in lacrime, stringe forte la mano della figlia.
Durante la serata, il ricattatore si presenta. È Gianluca Corsi, figlio di un ex ufficiale fascista. Vuole vendetta, non denaro. Ma davanti alla forza dei Moretti, al coraggio di affrontare la verità pubblicamente, crolla. Abbandona la sala in silenzio.
Un finale aperto
La libreria subisce un duro colpo, ma non chiude. Alcuni voltano le spalle ai Moretti, altri li sostengono come simbolo di trasparenza. Leonardo inizia a scrivere un romanzo ispirato alla vicenda. Giulia viene invitata a parlare in una conferenza sulla memoria storica.
Paolo, seduto accanto alla vecchia cassa in soffitta, guarda le lettere ormai archiviate e sussurra: “Forse ora possiamo finalmente ricominciare.”
Ma mentre cala la notte su Lucca, un’ombra si muove tra le pagine della storia. Perché anche se il passato è stato raccontato, non tutto è stato ancora detto.