Istanbul. Una città viva, rumorosa, ma per Zelish non esiste più nulla. Fuggitiva, spaesata, distrutta, con un solo pensiero martellante in testa: ha sparato a sua madre. Non sa se Ilknur sia viva. L’unica certezza è il senso di colpa che le lacera il cuore. S’infila in un edificio abbandonato, si accascia sulle scale, piange in silenzio. Ogni respiro è un peso, ogni ricordo una condanna.
All’ospedale, Mualla riceve la notizia che le mozza il fiato: Ilknur è in sala operatoria. È stata lei a salvarle la vita, mettendosi in mezzo al colpo destinato a Mualla. La donna è stravolta. La madre della ragazza che ha ucciso suo figlio ha sacrificato tutto per lei. Il mondo sembra rovesciarsi.
Intanto, Oilum ha raccontato tutto a Guzidè e Umit. Sono increduli: come ha fatto Ilknur a nascondere Zelish nella villa di Mualla? E cosa succederà adesso? La paura più grande è per Ozan, ignaro del dramma. Ma proprio in quel momento, Ozan rientra. Ascolta, intuisce, e poi… cade nel silenzio. La verità gli piove addosso come un macigno: Zelish ha sparato a sua madre. Ilknur è in ospedale. E Zelish… è fuggita.
Sconvolto, Ozan si rifugia sulla veranda. Cerca aria, cerca pace. Ma il dolore lo segue ovunque. Guzid lo raggiunge, cerca di consolarlo, ma lui si sente spezzato: ancora una volta ha dato fiducia alla persona sbagliata. Ha persino incolpato Zeinep, come una sorella per lui. Il peso dei propri errori è insopportabile. Guzid, madre ferita ma forte, gli ricorda che anche gli sbagli sono segno di umanità. E che a volte, chi ama troppo… sbaglia di più.
Nel frattempo, Zelish si sveglia su uno scalino gelido. Afferrata dalla paura, ruba uno scooter e fugge. Ha con sé solo un orecchino rubato a Oilum. Lo impegna in una gioielleria, deve racimolare denaro per scappare dalla Turchia.
Alla villa, Guzid, Sezai e Ozan discutono la strategia legale. Ozan dovrà affrontare un processo, e Guzid teme che Mualla lo ritenga colpevole per l’accaduto. Sezai si propone di rappresentarlo in tribunale. Intanto, un altro segreto aleggia: Ipek ha notato una vecchia foto con Guzid, Tarik e Sezai. I suoi occhi si riempiono di fastidio. Cosa nasconde quella fotografia?
Mentre Zelish trova rifugio in una vecchia casa polverosa, attiva una nuova SIM e contatta il signor Fati. È lei la ragazza destinata a partire per la Grecia. Il tempo stringe. È sola, in fuga, con il cuore lacerato. L’immagine del momento in cui ha premuto il grilletto non la lascia mai. Le sue lacrime cadono lente su un divano ricoperto da un telo.
All’ospedale, Mualla attende da ore. Finalmente, il chirurgo esce dalla sala: Ilknur è viva, ma il proiettile ha causato gravi danni. È stato rimosso, ma hanno dovuto asportare parte del polmone. Il futuro è incerto.
Altrove, Tarik è in ansia. Non riesce a contattare Ilknur. Sa che se il suo piano fallisce, rischia la prigione. Quando finalmente qualcuno risponde al telefono di Ilknur, è un uomo. La notizia è una pugnalata: Ilknur è in terapia intensiva. Tarik si blocca. Per un istante, un pensiero oscuro lo attraversa: e se morisse? Sarebbe un problema in meno.
Alla villa, Caraman cerca di contenere le conseguenze. Con l’aiuto di Aner, vuole impedire che la notizia dell’attentato trapeli nel paese. Ma la situazione è già fuori controllo. Quando arriva Oilum, viene accolta come un’eroina. Ha salvato la vita a Ilknur. I dipendenti la rispettano, la governante la abbraccia. Ma dentro di sé, Oilum è devastata. Teme che la battaglia sia solo all’inizio.
Intanto, Jessim è pronta per il suo primo giorno da direttrice. Ma Tarik la deride. Non crede in lei, non la ritiene all’altezza. Jessim non si lascia intimidire. Gli ricorda che ha un video compromettente e non esiterà a usarlo. La sfida è lanciata.
Mentre tutti affrontano le proprie ombre, Zelish si rifugia nel silenzio. Il telefono squilla. La sua partenza per la Grecia è imminente. Ma ogni secondo che passa è una tortura. Il rimorso, la paura, la solitudine: tutto la schiaccia. Non sa se Ilknur vivrà. Non sa se potrà mai perdonarsi.
La puntata si chiude con un senso di sospensione. Ognuno è sull’orlo di una crisi. Ozan deve affrontare la realtà. Guzid nasconde paure che nemmeno osa pronunciare. Tarik trama ancora. Jessim è pronta alla guerra. E Zelish… è una fuggitiva che non può fuggire da se stessa.