Il nuovo episodio di Tradimento promette fuoco e fiamme, tra segreti, manipolazioni e tradimenti sentimentali che sconvolgono tutti gli equilibri. Selin, fragile e instabile, finisce in una pericolosa rete orchestrata da Oltan, mentre Zelis viene sorpresa nel momento meno opportuno… e abbandona Ozan in maniera scioccante.
Il cuore della puntata ruota intorno a Oltan, che si rivela sempre più oscuro e calcolatore. Mentre agli occhi del mondo appare come un uomo potente e rispettabile, in realtà sta mettendo in atto un piano segreto di vendetta e manipolazione, con un obiettivo ben preciso: colpire Guzidè attraverso chi le è più vicino.
La pedina perfetta? Selin.
Selin, già provata dalla perdita del figlio e dai traumi familiari, è emotivamente vulnerabile. Oltan se ne accorge e inizia a guadagnarsi la sua fiducia con gesti apparentemente innocui: regali, parole gentili, attenzioni che lei non riceve più da tempo. Le si presenta come un alleato, una figura paterna, una persona che “la capisce”.
“Tutti ti giudicano, Selin. Ma io vedo la tua forza. Posso aiutarti… se ti fidi di me.”
E Selin ci casca.
La giovane inizia a confidarsi con lui, raccontandogli ogni cosa, anche le informazioni più intime su Guzidè e le tensioni familiari. Ma ciò che non sa è che ogni parola viene registrata, ogni confessione diventa un’arma nelle mani di Oltan.
Nel frattempo, il rapporto tra Zelis e Ozan tocca il punto più basso. Dopo la richiesta di divorzio e le umiliazioni reciproche, sembrava che una tregua fosse possibile. Ma le apparenze, come sempre in Tradimento, sono ingannevoli.
Ozan cerca di riconquistare la fiducia di Zelis. Le invia lettere dal carcere, le chiede perdono, le promette un cambiamento. Zelis, inizialmente fredda, comincia a vacillare… fino a quando viene colta sul fatto: un incontro segreto con un altro uomo.
La scena è carica di tensione. Una guardia carceraria, corrotto da Azra, mostra a Ozan una fotografia che ritrae Zelis in atteggiamenti intimi con Kemal, un vecchio amico di famiglia. L’uomo, già provato, impazzisce dal dolore.
Ozan chiede subito un colloquio con Zelis. Lei accetta, ma non sa che lui è già a conoscenza di tutto.
Il confronto è glaciale.
Ozan: “Dimmi che non è vero. Dimmi che non sei stata con lui.”
Zelis (fredda): “E se fosse? Tu pensi di avere ancora il diritto di chiedermelo?”
Le parole diventano colpi al cuore. Ozan, umiliato, la implora di non distruggere tutto. Ma Zelis, colta ormai in flagrante, decide di fuggire dal dolore e dalla vergogna.
“Io non tornerò più da te. Il nostro tempo è finito. E non sarai tu a decidere quando.”
Detta queste parole, lascia Ozan nel carcere senza mai voltarsi indietro.
Parallelamente, Guzidè inizia ad avere sospetti su Oltan. Nota lo strano comportamento di Selin, che improvvisamente sembra più distante, nervosa, quasi manipolata. Inizia a indagare, e scopre qualcosa che le toglie il respiro: Selin ha firmato documenti riservati della fondazione, consegnandoli inconsapevolmente proprio a Oltan.
“Sta usando mia figlia… per distruggermi.”
Questa frase segna il momento in cui Guzidè decide di passare al contrattacco.
Con l’aiuto di Tarik, inizia a sorvegliare i movimenti di Oltan. Raccoglie prove, ascolta registrazioni, e scopre che l’uomo ha intenzione di spingere Selin a testimoniare contro di lei in un’udienza decisiva per il futuro della fondazione.
Selin, intanto, è sempre più confusa. Si rende conto che qualcosa non va, ma è troppo coinvolta emotivamente per staccarsi. Si sente ascoltata solo da Oltan, e non capisce di essere diventata uno strumento.
Il momento più intenso arriva quando Guzidè affronta sua figlia.
“Lui non ti sta aiutando. Ti sta usando. Come hanno sempre fatto tutti.”
Selin crolla, confessa tutto. Si sente in colpa, ma teme di aver rovinato tutto.
“Non volevo farti del male, mamma… credevo mi volesse bene.”
Guzidè, con dolore ma determinazione, le promette che rimetteranno tutto a posto insieme.
“Non sei sola. E ora lo combatteremo, insieme.”
L’episodio si conclude con tre momenti chiave:
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Ozan, da solo in cella, guarda la fotografia di Zelis con Kemal e giura vendetta:
“Hai distrutto il mio cuore. Ma io distruggerò la tua pace.” -
Selin, in lacrime, distrugge il telefono con cui parlava con Oltan. È la fine di un’illusione.
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Oltan, nel suo ufficio, riceve una lettera anonima con una sola frase:
“Ti stiamo guardando. Presto toccherà a te.”
