La puntata si apre con Serra, sempre più decisa a non farsi più manipolare da nessuno. Dopo settimane di pressioni, minacce e giochi psicologici da parte di Oltan, la donna ha raccolto prove, documenti e testimonianze che possono distruggere l’uomo. Lo incontra in un elegante ristorante del centro, davanti a numerosi testimoni, e lo guarda negli occhi con sfrontatezza:
“Ti ho temuto per troppo tempo. Ora tocca a te tremare.”
Oltan sorride, visibilmente infastidito. Serra tira fuori una chiavetta USB: contiene file che collegano Oltan a riciclaggio di denaro, falsificazione di prove e rapporti occulti con personaggi del mondo criminale. Ma proprio mentre sembra avere il coltello dalla parte del manico, Oltan sussurra una frase gelida:
“Sai che ogni volta che provi a colpirmi… qualcun altro paga al posto tuo?”
Ed è in quel momento che, lontano da quella scena, Oylum si ritrova nel mirino.
Oylum, ancora fragile dopo la morte di Tolga e i recenti shock familiari, ha cercato di ritrovare un equilibrio, specialmente accanto a sua madre Guzidè. Ma tutto viene stravolto quando riceve una misteriosa busta, lasciata nella sua stanza. All’interno: foto di Tolga vivo, in data recente, e un biglietto con scritto:
“Se vuoi la verità, vieni sola. Senza fidarti di nessuno.”
Il cuore di Oylum accelera. Quelle immagini non possono essere false… o forse sì? Spinta dalla speranza, decide di non dire nulla a nessuno. Si reca nel luogo indicato: una vecchia fabbrica abbandonata.
Lì, però, la attende un’orribile trappola. Nessun Tolga. Solo un cellulare acceso che riproduce una voce registrata:
“Benvenuta nel tuo incubo. Hai creduto davvero che potesse essere vivo?”
A quel punto, alle sue spalle, compare un uomo incappucciato. Non vuole farle del male fisico, ma la minaccia è chiara: vuole qualcosa da lei. Informazioni. Confessioni. Forse una firma, o un messaggio video da usare contro Guzidè o Sezai. Chi c’è dietro tutto questo? Oltan? Mualla? O… Ipek?
Mentre Oylum cerca una via di fuga, Serra riceve la chiamata che la gela:
“Oylum è scomparsa.”
Serra capisce subito: Oltan ha colpito di nuovo, e ha preso di mira l’unica persona che lei non voleva coinvolgere. La donna corre da Guzidè e confessa tutto: dei documenti, della sfida, della trappola. Guzidè la schiaffeggia, poi la abbraccia. Due nemiche unite dalla paura per la stessa persona.
Nel frattempo, Sezai e Yesim avviano una frenetica ricerca. Grazie a una telecamera di sorveglianza, riescono a risalire al luogo dove Oylum è entrata. Quando la trovano, è ferita, confusa, ma viva. L’uomo mascherato è scomparso, ma ha lasciato un messaggio scritto sul muro:
“È solo l’inizio.”
Tornata a casa, Oylum è profondamente cambiata. L’illusione di un possibile ritorno di Tolga l’ha distrutta. Ora capisce che nessuno è al sicuro, e che tutti – lei compresa – sono pedine in un gioco più grande. Si chiude nella sua stanza e strappa le ultime foto che la ritraevano felice.
“Non c’è più spazio per i ricordi. Solo per la verità.”
Nel frattempo, Oltan si mostra soddisfatto. Sa che il colpo psicologico su Oylum è riuscito. Ma ha sottovalutato qualcosa: Serra è più pericolosa di quanto immaginasse. La donna si reca in commissariato e consegna la chiavetta USB. Spera che la giustizia faccia il suo corso.
La puntata si chiude con un doppio colpo di scena:
-
Serra, tornando a casa, trova la porta spalancata. Sul letto, una rosa rossa e un biglietto:
“Hai osato troppo, ora toccherà a te pagare.”
-
Guzidè riceve un video sul telefono: una confessione di Tarik, registrata in segreto, in cui parla di un piano per far sparire Tolga mesi prima.