L’episodio di Tradimento in onda sabato 10 maggio si annuncia come una bomba pronta a esplodere. Intrighi, tradimenti e colpi di scena si fondono in una puntata che cambierà per sempre il destino di Guzidè. Il protagonista inaspettato di questa svolta è Tarik, che scopre una verità sconvolgente: Azra e Ipek hanno incastrato Guzidè sin dall’inizio.
Tutto ha inizio quando Tarik, fino ad ora figura marginale ma osservatrice, nota delle incongruenze nei documenti legali usati per screditare Guzidè. Spinto da dubbi crescenti e dal desiderio di giustizia, decide di indagare da solo. Confronta date, firme e testimonianze… e quello che scopre lo lascia senza parole.
Azra e Ipek, due donne apparentemente diverse, si rivelano complici in un piano ben orchestrato per rovinare la reputazione e la vita personale di Guzidè. Ma perché? Cosa le unisce in questa alleanza tossica?
Tarik scopre che tutto è cominciato da una vecchia vendetta personale di Ipek, che da anni nutriva rancore verso Guzidè per una questione familiare mai risolta. Azra, invece, ha agito per ambizione, desiderosa di scalare il potere all’interno della fondazione. Le due donne hanno manipolato prove, convinto testimoni a mentire e orchestrato la rovina di Guzidè… con successo.
Tarik, sconvolto ma deciso, si presenta da Guzidè con le prove in mano. Lei, inizialmente diffidente, resta scioccata nel leggere i nomi: Azra, la donna che considerava un’alleata. Ipek, una presenza costante nella sua vita. Due pugnalate al cuore.
“Mi hanno tolto tutto, ma ora so chi sono i veri nemici,” dice Guzidè con voce rotta, ma fiera.
A questo punto, Tarik fa una proposta che nessuno si aspettava:
“Alleiamoci. Io ti aiuterò a smascherarle. Ma dobbiamo agire con astuzia. Nessuno deve sapere che siamo dalla stessa parte.”
Nasce così un’alleanza segreta tra Guzidè e Tarik, che si muovono nell’ombra per raccogliere ulteriori prove, registrazioni, email compromettenti. Ogni mossa è rischiosa. Se Azra e Ipek dovessero scoprirlo, colpirebbero ancora più duramente.
Intanto, Azra e Ipek festeggiano la “caduta” di Guzidè. Credono di avere vinto. La fondazione è quasi tutta nelle loro mani, la stampa le sostiene, e l’opinione pubblica è dalla loro parte. Ma non sanno che il terreno sotto i loro piedi sta già tremando.
Parallelamente, Selin continua la sua difficile ripresa in clinica. Le sedute terapeutiche la mettono di fronte ai suoi fantasmi. Ha visioni del bambino che ha perso, sente ancora la voce di Burak nella mente. Ma inizia lentamente a ricostruire sé stessa. Guzidè le fa visita ogni giorno. Il loro legame madre-figlia si rafforza.
“Non permettere al dolore di definire chi sei. Sei più forte di quanto pensi,” le sussurra Guzidè in uno dei momenti più toccanti dell’episodio.
Ma la tensione torna a salire quando una dipendente della fondazione, Mehri, si presenta da Tarik con una chiavetta USB.
“Ho trovato questo nel cassetto di Azra. Non so cosa significhi, ma ho paura.”
Tarik corre da Guzidè. Insieme aprono la chiavetta e trovano qualcosa di sconvolgente: una registrazione audio in cui Azra e Ipek ammettono di aver falsificato le firme di Guzidè per ottenere il controllo dei conti della fondazione. È la prova definitiva.
“Con questo possiamo distruggerle,” dice Tarik.
Ma Guzidè non vuole vendetta cieca. Vuole giustizia. E umiliazione pubblica.
Prepara un piano meticoloso: convoca una conferenza stampa, fingendo di voler rilasciare dichiarazioni finali prima di lasciare la fondazione. Azra e Ipek, ignare del tranello, partecipano convinte di assistere alla capitolazione della loro nemica.
Ma quando Guzidè prende la parola, il tono cambia. Con voce ferma, accusa pubblicamente le due donne di complotto, frode e abuso di potere. Poi, fa partire l’audio dalla chiavetta. La sala esplode. I presenti restano senza fiato.
Azra impallidisce. Ipek tenta di reagire, ma è tardi. I giornalisti registrano tutto. L’intero Paese ascolta la verità in diretta.
“Mi avete seppellita viva. Ma io sono risorta. E adesso tocca a voi cadere.”
La puntata si conclude con tre scene mozzafiato:
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Azra viene convocata dalla polizia. La sua faccia è terrea mentre sale in macchina, senza dire una parola.
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Ipek svuota in fretta il suo ufficio, ma viene raggiunta da un mandato di perquisizione.
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Guzidè e Tarik, in macchina, si guardano. Per la prima volta sorridono.
“È solo l’inizio,” dice lei.
